di Simon Larocca
01/09/2025
Da bambino, il mondo in cui vivevo era un enorme parco giochi: ancora libero dall’incombere minaccioso delle responsabilità all’orizzonte, più o meno a cavallo tra la fine delle elementari e quel vorticante turbine di nuove sfide ed emozioni che sarebbero state le scuole medie, l’unica cosa che contava veramente era possedere la console più figa, quella che gli altri amichetti potevano solo sognare affacciandosi con le mani impiastricciate di Crystal Ball sulle vetrine dei negozi specializzati.
La cartuccia di Asteroids si sposò con il vano del mio splendido e indimenticabile Atari quando ormai ero già grandicello, le ginocchia si sbucciavano sempre meno, il NES reclamava le ovazioni della folla mondiale e il mondo degli Arcade era in procinto di entrare in una nuova era della sua storia.
Ma Asteroids non è un ‘arcade’ qualunque. Asteroids è la quintessenza degli arcade nella loro forma più essenziale, libera, e per questo unica.
La prima versione del gioco decollò nel lontano 1979, ma per gustare la trasposizione del titolo su Atari 2600 bisogna aspettare il 1981. Un anno d’oro per Atari, anche se verrà ricordato soprattutto perché in quella primavera nacqui io: scherzi a parte, Asteroids aveva già rivoluzionato il mondo con il suo gameplay immediato, scevro da artifici ed evoluzioni grafiche, per scelta e soprattutto possibilità risicate (parliamo di oltre quaranta anni fa gente!) e le gettoniere dei cabinati perennemente intasate di monetine.
La trama è lineare, semplice quanto basta per calarsi nelle atmosfere di gioco e non perdere tempo dietro infinite schermate di briefing, che infatti non troverete: saremo al comando di una navicella spaziale che orbita intorno alla Terra, con l’obiettivo disperato di distruggere la pioggia di asteroidi che minaccia di schiantarsi sul pianeta e porre fine alla vita esistente così come la conosciamo.
Non appena infiliamo la cartuccia e accendiamo la console, lo spazio siderale-vettoriale in tutta la sua scarna magnificenza ci accoglie con la scritta ‘1 Coin 1 Play’, tanto per mettere in chiaro la cosa più importante: avrai solo una possibilità, ranger dello spazio.
Potremo muovere l’astronave premendo il tasto sul joypad adibito alla propulsione, ma poi starà a noi direzionarla e farle percorrere una rotta piuttosto che un’altra: i movimenti permessi prevedono le due dimensioni sostanzialmente e la schermata di gioco è fissa, con la possibilità di ‘uscire’ dallo schermo in ogni punto cardinale e rientrare da quello diametralmente opposto, se avete mai giocato a Pac Man sapete di cosa sto parlando, ma se vi piacciono i tecnicismi prende il nome di spazio toroidale.
I terrapiattisti lo adorano.
La meccanica di gioco è impostata sulla distruzione sistematica degli asteroidi che vagano intorno a noi seguendo dei pattern, ogni volta che ne colpiremo uno si dividerà in frammenti più piccoli fino a che non avremo fatto piazza pulita.
Va da sé che la difficoltà cresce con il tempo di gioco, così come lo schermo che si riempirà di un numero sempre maggiore di asteroidi, il che metterà a durissima prova le vostre abilità di timonieri spaziali, dribblando, sparando e invertendo rotte in barba alle leggi della fisica, ma chi se ne frega, è Asteroids! Come se non bastasse, a fasi alterne vedrete sfrecciare vicino a voi degli Ufo! E anche i dischi volanti possono schiantarsi contro gli asteroidi, sparando sui corpi rocciosi vaganti in punti precisi così che i frammenti andranno a impattare proprio contro i nemici.
Fantascienza? No, è Asteroids (cit)!
Forse è questo il segreto di un titolo che non ha mai cercato volteggi grafici o trame intricate, ossia quella cristallina e immediata capacità di connettersi con la parte più candida di un videogiocatore.
Come quel bambino occhialuto con lo sguardo colmo di meraviglia in un pomeriggio di fine Anni Ottanta, che con pochi pixel, tanta fantasia e una coordinazione mano-occhio da campione sognava di viaggiare nello spazio a caccia di asteroidi per essere un eroe.
Pro
Titolo che ha fatto scuola, letteralmente, capolavoro di immediatezza e gameplay, lo shooter definitivo pur essendo di fatto il capostipite di tutti quanti, né più né meno
Grafica vettoriale essenziale e coinvolgente, effetti sonori allo stato minimo, eppure tutto funziona coerentemente: quando l’Idea di un concept supera qualsiasi barriera e limite
Se siete amanti degli highscore, è il gioco che fa per voi: abilità manuali e capacità strategiche per un gioco sensazionale
Contro
È Asteroids. Per quanto i gusti siano gusti, non esistono difetti per un gioco che è certamente figlio del suo tempo ma, contemporaneamente, anche un classico davvero intramontabile
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Registrati alla nostra newsletter! Grazie all'intelligenza artificiale ti faremo arrivare in casella una mail costruita a misura dei tuoi interessi.
Esplora i giochi per piattaforma
Scopri le ultime novità
Informazioni utili