di Simon Larocca
13/07/2025
Dai tempi di The Legend of Zelda, che non è solo un gioco di ruolo come sa bene chiunque abbia viaggiato in lungo e in largo per Hyrule, fino allo stratificato e intenso Persona 5, dungeon crawler per palati fini, rinchiudere nella gabbia dei generi un videogioco è spesso limitante.
Per chi come me è cresciuto a pane e sparatutto, trascorrendo pomeriggi interi a evitare le scie mortali dei missili scagliati dai nemici di Ikaruga e chiedendosi per quale masochistica ragione giocare al difficilissimo DoDonPachi, incasellare la trasposizione su Nintendo Switch di Castle of Shikigami 2 come un mero porting dell’ennesimo “shoot’em up Bullet Hell” sarebbe un delitto.
Originariamente sviluppato dagli Alfa System nel lontano 2003, quando invase le sale giochi giapponesi instaurando un nuovo regno di divertimento per i gamers più abili e innovative vette di terrore per i fabbricanti di levette e pulsanti, presi d’assalto con la foga e la rabbia agonistica degli appassionati, Castle of Shikigami 2 approda sulla ibrida di casa Nintendo esattamente vent’anni dopo, portando con sé la quantità notevole di contenuti speciali, modalità di gioco ed extra succulenti, pane quotidiano per collezionisti e amanti della saga.
Gli shooters si suddividono, per mia personale esperienza, in sparatutto normali dove navicelle, elicotteri o velivoli di qualsiasi natura devono superare svariati livelli evitando il fuoco dei nemici e boss dal pattern studiato a tavolino, e poi… poi ci sono quelli il cui nome, “Inferno di Proiettili”, catapultano il giocatore all’interno di schermate invase letteralmente da colpi sparati da ogni direzione, fuoco di sbarramento inesorabile, laser dalle traiettorie impossibili (e tutte quante votate a tranciarvi in due) e nemici che affollano continuamente la schermata di gioco.
Castle of Shikigami 2 appartiene a questa categoria e come tutti i capolavori del genere, si distingue dalla massa grazie alla costruzione solida di una storia di fondo che ha un suo sviluppo narrativo, anche se semplice, dove arrivare tutti interi alle intense boss-fight costituirà una sfida senza pari.
Ultima ma non ultima, la presenza di una serie di personaggi selezionabili che ampliano notevolmente la rigiocabilità, altro fattore fondamentale in uno sparatutto, soprattutto quelli dove la difficoltà è, fin dalle prime battute, tremenda.
Il titolo evocativo rimanda alla nave-base che appare sopra i cieli di Tokyo nel retrofuturistico anno 2006, teatro della guerra definitiva fra coraggiosi piloti umani e gli dei, mai così temibili, pronti a scatenare l’inferno (di proiettili) sulla nostra Terra.
Ogni personaggio ha le sue peculiarità in fatto di tipologia di sparo (un’arma primaria e una secondaria, come da tradizione), velocità di manovra e un segmento della storia principale che appartiene esclusivamente a lui/lei.
I fondali di gioco sono dettagliati e restituiscono il senso di distruzione dovuto alla guerra in corso: si può dire dunque che il comparto grafico faccia il suo dovere, anche se in questo caso Nintendo non è che si sia sbattuta più di tanto per ripulire il gioco in linea con i tempi.
Per fortuna, la gestione delle hit-box (area che definisce l’efficacia degli impatti contro il nostro velivolo e quello dei nemici, semplificando il concetto) è perfetta e quindi, anche se punitivo per definizione, CoS 2 rispetta l’abilità dei giocatori.
Altra caratteristica interessante è il fattore combo per quanto concerne i punteggi: evitare la tempesta di colpi dei nemici disseminati sullo schermo, standogli però molto, e sottolineo molto, vicini mentre si cerca di abbatterli favorirà un incremento pazzesco del punteggio: insomma, se avete stile e una buona dose di sconsideratezza (dicesi: follia allo stato puro) alla Maverick di Top Gun, Castle of Shikigami 2 è di certo il gioco che fa per voi.
Pro
Giocare a uno shoot’em up di questo calibro su Switch è un atto d’amore verso il gaming nipponico
Bullet Hell sublimato alla massima potenza, i puristi del genere ameranno ritrovare un gioco così importante nella propria collezione, pietra miliare indubbiamente
Potrete scegliere l’easy mode, se proprio non volete venire gettati nel girone dei game over ogni venti secondi
Contro
Se non amate gli sparatutto, se alla vista di nemici che vi sparano da ogni direzione perdete i capelli e vi sale l’ansia, forse farete meglio a cercare qualcos’altro
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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