Klonoa Door to Phantomile l'eroe di Namco salta alla ribalta!

Klonoa l'eroe di Namco salta alla ribalta!

C'era una volta

di Simon Larocca

24/03/2025

Così come numerosi atti di rivoluzione e grandi plot twist nella Storia sono stati effettuati dagli invisibili, personaggi fondamentali rimasti ai margini o addirittura dietro le quinte lasciando la ribalta agli eroi da copertina, anche nella storia dei videogiochi esistono franchise seminali per agli addetti ai lavori, eppure semisconosciuti al pubblico odierno, che come direbbe Stephen King è andato avanti.

Alle spalle dei vari Mario Bros, Sonic, Solid Snake, Gordon Freeman e il Sam Porter di Death Stranding, troviamo una creatura deliziosa e simpatica, che è stata in grado di catturare i cuori degli affezionati giocatori di platform in tutto il mondo, ma specificatamente nel Sol Levante. Sto parlando ovviamente di Klonoa, protagonista del capostipite della serie Klonoa: Door To Phantomile, uscito originariamente nel 1997 per PlayStation in Giappone e giunto in Europa l’anno successivo.

Per quanto le peculiarità di questo titolo siano molte e parlarne è per me un tuffo a capofitto nel passato meraviglioso, il gatto nero dagli echi antropomorfi protagonista della serie e creato da Namco è uno dei tanti epigoni di Super Mario e Donkey Kong Country: in quegli anni in qui gli strascichi gloriosi del Super Nintendo e Dreamcast lasciavano spazio al futuro rappresentato dalla grigia e solida console di casa Sony con un certo Crash Bandicoot pronto a rubare la scena, il tentativo di imitare gameplay e atmosfere di successo dei personaggi pezzi grossi che dominavano i platform era più che comprensibile, anche se non sempre riuscito in pieno.

Klonoa riuscì nell’impresa di distinguersi, a ogni modo, e fu anche per questo che la saga consta tutt’oggi di vari seguiti e spin off che espandono la storia e incrementano l’interesse verso le avventure del ragatto in questione (non ho resistito).

Door to Phantomile si presenta in tutto e per tutto come un platform a scorrimento con sfondi 3D, un colpo d’occhio non da poco considerando quegli anni: grafica colorata, gameplay abbastanza facile da padroneggiare in poco tempo e una storia che nonostante non faccia gridare al miracolo, ha dalla sua l’introduzione di personaggi di supporto comunque caratterizzati e un finale agrodolce che non ti aspetteresti. Fondamentalmente, muoveremo il nostro avatar all’interno di aree 2D, affrontando i nemici con una curiosa arma (che non può non ricordare certi anelli di un certo gioco con un porcospino molto molto veloce), capace di sparare piccole ed efficaci sventagliate con le quali attirare i nemici verso Klonoa e letteralmente usarli per saltare più in alto, per esempio, oppure scagliarli contro oggetti vari e ottenere bonus e miglioramenti, nella più classica delle tradizioni platform 2.5D, come vengono comunemente definiti.

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Ed è proprio questo, a mio parere, il punto debole di Klonoa, la sua croce ma anche la sua delizia a ben vedere: DTP sprizza classicità da tutti i pori, o meglio da tutti i peli delle orecchie gattose di Klonoa: con questo primo capitolo di una saga che nel tempo proverà a sondare nuove idee e modalità di gioco, osando di fatto: qui al contrario ci ritroviamo a giocare a un titolo più che valido, tuttavia il retrogusto di un’occasione non del tutto colta a piene mani ci rimane addosso, alla fine.

Eppure ci sono alcuni elementi e chicche decisamente apprezzabili, grazie alle quali Klonoa si eleva con fierezza dalla massa di platform a scorrimento venuti prima e contemporanei: il cappellino del protagonista con Pac-Man, simbolo leggendario del Videogioco e mascotte insostituibile di casa Namco, è un omaggio che trasuda emozione e rispetto.

L’alternanza di livelli dinamici e ben strutturati, sia come architettura che precisione dei comandi responsivi, a sezioni con puzzle che stimolano la materia cerebrale del giocatore oltre alle sue dita, elevano Klonoa Door To Phantomile conferendogli una nobilitazione rispettosa che, personalmente, ritengo meriti.

Forse un giorno Klonoa ritornerà con un seguito di nuova generazione, tutto è possibile: nell’attesa, godetevi quello che rimane comunque un titolo un must have a tutti gli effetti.

Game Cover
7

Pro

Gameplay che ricalca i platform a scorrimento tipici di quegli anni, genere immortale e che andava per la maggiore

Muovere Klonoa attraverso i livelli è soddisfacente: padroneggiare salti, doppi salti e l’utilizzo del Wind Bullet è quasi immediato

Livelli belli da vedere e belli da giocare, tutto sommato, con puzzle games che spezzano la monotonia

Contro

Non spicca per originalità, ma probabilmente gli sviluppatori non ambivano nemmeno a questo dettaglio, in ogni caso importante con il senno di poi

Obiettivamente, diventa un po’ troppo ostico nelle battute finali, confronto al resto del gioco che si attesta su una difficoltà gestibile

Completo
93,09 €
Nuovo
241,86 €
Gradato
266,04 €
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Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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