di Simon Larocca
07/04/2025
Videogiochi che hanno fatto la Storia. Spesso a fare la differenza, tra gusto personale ed effettivo valore di un gioco, è il numero riportato sulla nostra carta d’identità. Con il trascorrere degli anni e l’avvicendarsi delle tecnologie, non è più solo una questione di potenza grafica, perché cambiano i parametri di giudizio, la tipologia di storie raccontate e molti altri elementi. Esistono, però, titoli talmente immensi da non poter essere classificati secondo i canoni normali.
Super Mario Bros 3, forse il più melodioso canto del cigno per NES, è uno di questi.
Il battage pubblicitario fu clamoroso, degno di un colossal hollywoodiano: considerando che uscì in Giappone alla fine degli Anni Ottanta e in Europa ben tre anni dopo, nel 1991, Super Mario Bros 3 si fregiò di un’aura leggendaria che lo trasformò da mero prodotto commerciale a fenomeno di culto.
Mario e Luigi ritornano in una veste grafica rinnovata, l’esplosione di colori che avvolge gli otto mondi di gioco rappresenta una festa per gli occhi, così come il comparto sonoro, pieno zeppo di hit tutt’oggi utilizzate nei reels e nei contenuti sui social dedicati al retrogame.
Rigorosamente in 2D, è l’ultimo della saga a 8 bit e rappresenta la conclusione della prima trilogia. Alle prese con il terribile Bowser e la sua malvagia prole (ma chi è la madre?! Continuo a chiedermelo), Mario dovrà farsi largo tra mondi di terra, d’acqua e di cielo, agguantando stelle sfuggenti e foglie capaci di trasformarlo in un procione volante così da sbloccare nuove aree di gioco e collezionare monete: le trasformazioni in SM3 sono eccezionali e spesso faranno la differenza tra il game over e il successo di fine livello!
Come sempre, la sbadata principessa Peach non si fa trovare, ma non è l’unica grana con cui dovremo fare i conti: i figli del cattivone hanno rubato gli scettri dei sovrani che regnano sulle varie regioni del Regno dei Funghi e, non contenti, li hanno tramutati in animali.
Divertimento e dramma corrono sugli stessi binari, il tutto in salsa Nintendo. Essendo un platform vecchia scuola, dovrete assolutamente padroneggiare il timing e la combo “scatto + salto” per poter aver ragione dei livelli che già dal secondo mondo di gioco metteranno a dura prova la vostra pazienza, oltre che l’integrità strutturale di joypad e muri del vostro salotto! Perché ammettiamolo: chi di voi non ha mai lanciato improperi vietati ai minori giocando il livello del “Sole Cattivo” con il vizio di rotearvi addosso e bruciarvi la salopette da idraulico? Niente paura, in ogni caso: il Fiore di Fuoco che vi permette di sparare palle infuocate, o l’originale Tuta Rana che vi farà nuotare nei livelli acquatici come e meglio di Federica Pellegrini, sono solo alcuni dei potenziamenti che potrete raccogliere.
Da sottolineare la presenza di minigiochi, che da questo titolo in avanti diventeranno una costante; dal buon vecchio Memory al minigioco in cui dovremo ricomporre un’immagine spezzettata in tre parti premendo al momento giusto il pulsante, e il cui successo vi garantirà soddisfazione eterna ve l’assicuro.
L’introduzione di tutta una serie di migliorie tecniche rendono il level design eccelso: mai si era vista una simile armonia nell’architettura strutturale all’interno di un gioco che abbandonò ben presto i confini dello schermo televisivo per approdare addirittura al cinema. Eh sì, fun fact: Super Mario Bros 3 infatti altro non è che la prova finale che i protagonisti del film “Il piccolo grande mago dei videogames” dovranno affrontare per ottenere la vittoria.
Ore e ore trascorse a saltare, cadere e fallire, per poi iniziare di nuovo e riprovare, saltare, non cadere e non fallire. L’essenza di un titolo platform nella sua più pura genuinità: questa è la meravigliosa eredità che Super Mario Bros 3 ci ha lasciato.
Siamo nel 2025 e ancora oggi il capolavoro di Shigeru Miyamoto continua a essere fonte di ispirazioni per giovani game designers.
Questa, a casa mia, si chiama grandezza.
Pro
Livelli divertenti, ambientazioni colorate e variegate, curate nei minimi dettagli e segreti da scoprire a ogni salto!
La mano ispirata di Miyamoto-san qui lascia un’impronta indelebile nei cuori dei giocatori: tutto trasuda passione, in SM3
Mario Procione è l’icona videoludica per eccellenza di quegli anni d’oro: esempio lampante di come un power up possa essere utilissimo oltre che stiloso (se alcuni soulslike imparassero questa lezione…)
Contro
La mancanza di un punto di salvataggio o una password elargita da Nintendo alla fine di ogni ostico livello rimane l’unico vero “difetto” del gioco. Per il resto, I love you so much Super Mario Bros 3
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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