
di Simon Larocca
22/12/2025
Siamo alla fine del secondo millennio, la PlayStation di Sony è ormai dominatrice incontrastata del mercato e solamente il tenace Nintendo64 riesce a tenerle testa, anche se la battaglia si rivela ben presto impari: serve qualcosa di più per poter reggere il confronto e Nintendo incarica a uno dei suoi game designer più giovani e intraprendenti di trovare una soluzione. Masahiro Sakurai, forte dei successi con la serie dedicata a Kirby, si illumina d’immenso proponendo un progetto tanto folle quanto geniale: perché non ibridare un platform e un picchiaduro in un unico gioco, destinato al multiplayer e che sia in grado di distinguersi dai vari Tekken e Crash Bandicoot?
La risposta a questa domanda la fornisce lui stesso l’anno successivo, nel 1999 termina lo sviluppo di Super Smash Bros: il gioco si rivela un successo senza precedenti nel Sol Levante, andando ben oltre le aspettative di Nintendo, e voi sapete bene cosa succede quando la casa delle meraviglie di Kyoto si trova tra le mani una gallina dalle uova d’oro, vero?
Mettendo a disposizione i personaggi più amati del multiverso Nintendo, Super Smash Bros mette sul piatto la sua rivoluzione: per vincere, non è necessario ridurre a zero la barra d’energia dell’avversario, come accade da sempre nei classici beat’em up, ma è sufficiente indebolirlo al punto da scaraventarlo fuori dallo schermo, facendolo di fatto cadere (spesso ingloriosamente) dalle pedane delle arene, scenari tratti dai mondi dai quali i contendenti provengono.
Zelda, Mario, Luigi e compagnia bella si ritrovano tutti nell’arena pronti a battagliare, e noi con loro: per la prima volta in una console, è possibile giocare fino a quattro giocatori contemporaneamente! La grafica è coloratissima e sfrutta le potenzialità del processore che è il cuore della macchina, tuttavia le migliorie nel comparto tecnico-visivo arriveranno sensibilmente con le successive versioni del gioco, raggiungendo l’apoteosi nell’Ultimate.
L’azione in gioco è ovviamente frenetica e inneggia al caos volutamente, essendo il fulcro del gioco, così come la caratterizzazione dei personaggi selezionabili rispetta profondamente la loro natura: Kirby può attaccare inglobando oggetti e nemici, Samus “Metroid” Aran è un arsenale vivente grazie alla sua tuta ultrapotenziata, così come il buon Luigi farà la felicità dei giocatori propensi al melee attack, senza alcuna pietà.
Ogni scontro è sempre diverso da quello precedente, barili, sfere poké, gusci di tartaruga e persino martelloni sono solo alcuni degli oggetti che randomicamente pioveranno sulle piattaforme di gioco a uso e consumo di chi riuscirà ad accaparrarseli per primo, ma non è finita qui: le arene mutano durante il minutaggio dello scontro (per esempio, potreste ritrovarvi a sprofondare tragicamente nella lava da un momento all’altro) quindi non aspettatevi un gioco dalla povertà strategica: dovrete conoscere molto bene il terreno di battaglia, i pro e contro di un salto e quali armi sono più indicate contro quel personaggio piuttosto che un altro, ecc.
Super Smash Bros è l’esempio lampante di come una buona idea, supportata da un team creativo e tecnico disposto a mettersi in gioco, possa arrivare lontano. È come se Sakurai, attraverso la sua opera magna, abbia voluto impartire una lezione importante non solo alla sua concorrenza, ma ai suoi stessi colleghi. Difatti, l’elemento cardine e comune di questo titolo è la presenza costante di un precipizio fuori dallo schermo, abisso disperatamente senza fondo per quel che ne sappiamo, dove non importa quanto tu sia grosso, potente o armato fino ai denti: prima o poi, anche tu cadrai.
Visto in quest’ottica, Super Smash Bros è una sorta di haiku videoludico, che tra uno smash e l’altro ci fa riflettere sulla caducità dell’esistenza e su quanto siamo tutti di passaggio, proprio come il Nintendo 64 che tre anni dopo se ne andrà in pensione, meritando tutta la gloria e l’aura di leggenda che, ancora oggi, lo circonda.

Pro
Eccezionale per concept, gameplay e giocabilità in generale: l’essenza del divertimento in multiplayer
Musiche incredibilmente azzeccate, il cd con la colonna sonora è un must se riuscite a reperirlo dai vostri spacciatori di giapponesate di fiducia
Arene di gioco stupende, personaggi leggendari rivitalizzati anche al di fuori del loro mondo di riferimento
Contro
Difficile trovare un difetto davvero significativo in Super Smash Bros: forse, e sottolineo forse, essendo il primo titolo della saga si poteva mettere qualche personaggio giocabile in più, ma sul serio: stiamo guardando il pelo nell’uovo (di Chansey)
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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