di Simon Larocca
12/03/2025
Hyrule è terra di sogni e imprese, un mondo dove tutto è possibile e il confine tra Bene e Male è solcato dallo strusciare affaticato, ma mai arrendevole, di stivali indossati da guerrieri pronti a tornare alla vita ancora una volta, se necessario.
Questa non è la nostra prima incursione nelle leggende della principessa Zelda e le innumerevoli incarnazioni di Link e Ganondorf, gloriosi archetipi della figura dell’Eroe e della sua antitesi per definizione, il Male che avanza inesorabile in nome della conquista e della corruzione. Non è la prima volta, ma è di sicuro una delle più emozionanti per chi scrive: The Legend of Zelda Collector’s Edition è una delle meraviglie videoludiche più importanti del ventunesimo secolo e consacrò definitivamente la saga di Miyamoto.
Siamo nel 2003, manca poco a Natale e il Nintendo GameCube sta vivendo la sua Golden Age, fregiandosi di titoli eccellenti come Luigi’s Mansion e Animal Crossing, gioielli di gameplay e divertimento che insieme a Metroid Prime rappresentavano forse il meglio che il Cubo aveva da offrire fino a quel momento.
[The Legend of Zelda Collector's Edition]
Ma Nintendo si sa, sembra avere sempre una rupie nella manica quando si tratta di attrarre l’attenzione su di sé e così, per supportare il futuro lancio della nuova iterazione zeldiana di prossima uscita, quel Wind Waker destinato a entrare nei cuori degli appassionati di Link e compagnia bella, produsse una Collector’s Edition del franchise che accorpasse in sé i capisaldi della saga, ossia i capitoli imprescindibili per chiunque volesse entrare per la prima volta nel mondo di Zelda, e che allo stesso tempo accontentasse i fan più sfegatati, coloro che mangiano biscotti al sapor di Triforza a colazione per intenderci.
Ma con una sostanziale differenza, un passo che molti criticarono e che in effetti ancora oggi è materia di discussioni inferocite tra chi sostiene la genialità di un’operazione del genere e quanti invece ne odiarono l’intrinseco schiaffo commerciale: questa edizione da collezione infatti non fu venduta nei negozi come da tradizione, ma inserita in un bundle dedicato a Mario Kart Double Dash, in quel momento gioco multiplayer di punta da promuovere a tutti i costi, e in seguito ottenibile se eri iscritto al Club Nintendo, un vero fan insomma!
All’interno dell’iconico, è il caso di dirlo, mini dvd caratteristico del GameCube possiamo trovare, o ritrovare, i quattro giochi in questione: si inizia con il primo indimenticabile atto del 1986 uscito originariamente per il NES, poi si prosegue con il seguito diretto The Adventure of Link e subito dopo si deve riprendere fiato, ve lo consiglio, davanti alla bellezza straordinaria di Ocarina of Time, probabilmente uno dei giochi di maggior successo di pubblico e critica di tutti i tempi. Si chiude in grandezza con Majora’s Mask, pubblicato per Nintendo 64 solo pochi anni prima, nel 2000, uno dei titoli più criptici e insieme stimolanti della serie, a mio parere.
Prima ho accennato alla questione del lancio imminente di Wind Waker: in esclusiva, infatti, veniva data la possibilità di giocare la demo ufficiale del gioco, un assaggio gustoso, anche se breve, del capolavoro che avrebbe dilagato poco tempo dopo, meritando addirittura un bundle appositamente creato per lui comprensivo del titolo e di una confezione a tema della console griffata Grande N!
Spoiler: io ne venni in possesso gloriosamente, vincendo un torneo di PES in un negozio specializzato della mia città natale, ma questa è un’altra storia per un altro momento.
Citando una delle frasi più belle di Zelda e che introducono il giocatore nel mondo immaginifico dagli echi fiabeschi della saga di Miyamoto, ogni gioco ha una storia, ma solo uno è una leggenda.
Recuperare questo disco “fans only” sarà la vostra quest principale, da oggi fino al prossimo scontro con Ganon. Peccato che sia stato già venduto, qui su The Games Market c'erano due copie Mint... Ma torneranno... Presto.
Pro
Una raccolta davvero unica nel suo genere, contenente il titolo che diede inizio a tutto, e tre capolavori riconosciuti. E fa niente che non sia presente A Link to the past, ammettiamolo una volta e per tutte
La classe Nintendo e i suoi contenuti extra, con la demo ufficiale di Wind Waker e la sensazione di avere tra le mani un frammento di storia videoludica
Se non vi basta ancora, avere quattro giochi di Zelda da giocare e rigiocare sul Cubo è un’esperienza pazzesca!
Contro
Sì, è vero, non c’è A Link to the past, ma suvvia non si può avere tutto dalla vita, accontentatevi
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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