CreatiVision l'ambiziosa console/computer di VTech e il suo arrivo in Italia con Zanussi

CreatiVision l'ambiziosa console/computer di VTech e il suo arrivo in Italia con Zanussi

Eroi del tempo

di Carlo Santagostino

01/09/2025

Nel 1981 la società VTech di Hong Kong stava riscuotendo un ottimo successo mondiale con la produzione di videogiochi elettronici portatili ispirati alla linea “Game & Watch” di Nintendo, in Italia particolarmente erano molto venduti con il nome di “scacciapensieri” distribuiti dalla GIG, tanto che superavano nelle vendite gli originali di Nintendo.

VTech decise quindi di intraprendere un'ambiziosa iniziativa per entrare anche nel crescente mercato delle console per videogiochi, l'obiettivo era competere con sistemi di successo come il VCS 2600 di Atari e l'Intellivision di Mattel.

In quell’inizio degli anni ’80 c’era però un nuovo fenomeno, gli home computer, che stavano seriamente contrastando il mercato delle console di videogiochi, in particolare il VIC20 di Commodore nel 1982 stava ottenendo un successo di vendite strepitoso. VTech decise quindi di uscire con una console ma che potesse offrire agli utenti la possibilità di programmare il proprio software, espandendola con periferiche in stile computer come tastiera, registratore a cassette e stampante, creando così un sistema "ibrido" computer/console.

Il progetto CreatiVision fu dotato di hardware all'avanguardia rispetto alle console dell’epoca, includendo un microprocessore Rockwell 6502A a 2 MHz, un processore video Texas Instruments TMS9918/9929 (NTSC/PAL) e un chip sonoro Texas Instruments SND76489 con 3 canali mono più un canale rumore.

[CreatiVision fonte immagine rivista Videogiochi Marzo 1983]

[CreatiVision fonte immagine rivista Videogiochi Marzo 1983]

La produzione a Hong Kong permetteva inoltre a VTech di mantenere i costi significativamente bassi, rendendo il CreatiVision anche più economico anche di sistemi ormai "obsoleti" come il VCS 2600 e l'Intellivision.

Sfortuna volle che nello stesso periodo la Coleco, azienda già attiva negli stati uniti nel mercato del videogicoo, decidesse di lanciare poco dopo la sua console con un hardware quasi identico al CreatiVision, a parte il microprocessore (il Colecovision era dotato di uno Zilog Z80) aveva gli stessi coprocessori grafici e sonori.

Coleco riuscì a vendere molto di più e surclassare la console di VTech perché mentre quest’ultima sulla creazione di giochi per il Creativision procedette con una pratica comune negli anni '80 "clonando" il gameplay di titoli di successo e modificandone grafica, suoni e trama (ad es. Police Jump ispirato a Donkey Kong e Sonic Invader ispirato a Space Invaders), Coleco invece acquisì le licenze ufficiali dei videogiochi arcade più famosi del periodo, come appunto Donkey Kong di Nintendo decretandone il successo mondiale.

In Italia, il CreatiVision fu distribuito da Zanussi Elettronica. La notizia dell'ingresso di Zanussi, un importante colosso italiano, nel settore dei videogiochi con un nuovo sistema fu un evento significativo.

La console veniva promossa come un sistema che poteva essere espanso e trasformato in un vero e proprio home computer, tramite gli accessori e la cartuccia “BASIC” evidenziando la sua natura ibrida e le sue capacità avanzate.

[CreatiVision Basic]

[CreatiVision Basic]

La promozione avvenne anche attraverso campagne pubblicitarie che lo dipingevano come il sistema gaming-computer domestico più potente sul mercato.

[CreatiVision advertising fonte immagine: retro-gaming.it]

[CreatiVision advertising fonte immagine: retro-gaming.it]

Alla fine del 1983 però il mercato delle console in generale ebbe un tracollo dato l’enorme successo che stavano riscuotendo gli home computer come il già citato Commodore VIC20 e poi soprattutto il Commodore 64, decretando la crisi del colosso dei videogiochi dell’epoca ATARI e portandosi dietro anche i grandi e piccoli competitor come Coleco e VTech che uscirono come tanti altri dal mercato del videogioco ritenuto erroneamente “finito”… la famosa “crisi del videogioco” del 1984 che in realtà crisi non era ma semplicemente un cambiamento nel mercato di quei primi anni ’80.

VTech infatti tentò di riposizionarsi e iniziò a concentrarsi sul mercato dei computer domestici con la nuova linea "Laser".

Le unità CreatiVision invendute furono riconfezionate come "CreatiVision Mark II" con un nuovo logo e la scritta "Laser 500", nel tentativo di associare la console alla nuova serie di computer e di allontanarsi dall'immagine di puro sistema videoludico.

Il "Laser 2001", lanciato alla fine del 1983/inizio 1984, ereditò gran parte dell'hardware del CreatiVision, compatibile con le sue cartucce, ma presentava più RAM e una tastiera professionale, consolidandosi come un vero computer domestico.

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Carlo Santagostino

Ricercatore e divulgatore

Ricercatore e divulgatore della storia dell’informatica e del videogioco, docente di informatica, segretario dell’associazione culturale RETROCAMPUS, conduttore del podcast e canale YouTube ARCHEOLOGIA INFORMATICA, redattore ed editor della rivista RETROCOMPUTER.

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