di Simon Larocca
18/04/2025
I voti.
A scuola provavamo un sano terrore al momento della consegna della prova di matematica, sapevamo che sui fogli inchiostrati avremmo trovato un numerino, apparentemente piccolo e dimesso, ma dall’importanza capitale per il nostro pomeriggio in bicicletta o al campetto. Quando si parla di grading di un prodotto, saper leggere un voto e comprenderne appieno il vero significato può fare la differenza.
Esistono scale di valutazione molto precise al riguardo, redatte dagli addetti ai lavori. Prendiamo per esempio Wata giusto per farci un’idea: come riporta il loro sito ufficiale, esistono due tipologie di voto, una di tipo numerico e l’altra alfabetica, a seconda dei parametri che si andranno a misurare.
Da 1 a 10 entriamo nel merito delle condizioni attuali del gioco fisico, per esempio quella del nostro prezioso titolo preferito che intendiamo gradare. Fino al 9, ci si muove di mezza unità per volta, dal numero più basso che indica condizioni pessime al nove, dove si rivaleggia con il gioco quasi nuovo. Ed è qui che subentra la scelta di una scrupolosità chirurgica, per dare al collezionista il voto più adeguato possibile: l’incremento consterà di 0,2 decimali per volta, ma di questo vi parlerò a breve.
Con un sistema di valutazione alfabetico, invece, si lavora sul sigillo di fabbrica in primis: per chi non mastica l’argomento, il gioco con il sigillo di fabbrica attesta che non è mai stato aperto, proprio come se si trovasse ancora sopra gli scaffali dei negozi, invenduto. La scala di valutazione in questo caso va da C, il minimo, ad A++, il massimo voto ottenibile.
Ovviamente, i fattori che influenzano il voto sono molteplici e tutti quanti devono essere presi in considerazione per giungere alla valutazione finale da “consegnare” al cliente: il sigillo rotto, scollato o manomesso in parte o totalmente è un grosso malus, per esempio, così come il logoramento generale e persino la presenza di polvere all’interno della confezione potrebbe inficiare la qualità del prodotto stesso, e quindi il suo voto.
Dettagli e minuzie che costituiscono, e qui entriamo nella semantica videoludica, elementi appartenenti a un linguaggio comune tra venditori e collezionisti, e forse questo è uno dei meriti da attribuire al grading e al suo sviluppo.
Terminologie come Mint, Near Mint, CIB, NIB, Eccellente o Molto Buono sono solo alcune delle definizioni che appartengono al mondo del grading, fondamentali per poter discernere un prodotto quasi perfetto da un altro che presenta righe, segni o minuscole ma infide prove danneggianti. Ad esempio nel caso dei CIB (giochi usati aperti ma completi) quando il voto è 9.8 si utilizzano termini tecnici appositi, come “Near Mint”, classificazione che indica che il proprietario ha aperto la confezione per verificarne il contenuto, ma non l’ha estratto né tantomeno utilizzato per giocare. Quindi è nuovo, direte voi.
No. “Nuovo” in realtà significa che non è MAI stato aperto.
Allora come è possibile effettuare una procedura di grading davvero completa, che garantisca seriamente la qualità e l’originalità di un titolo o una console, senza essere costretti ad aprire la custodia e di conseguenza rompere la magia?
The Games Market sta per cambiare il concetto di grading e il modo in cui viene attuato, con una procedura innovativa e assolutamente rispettosa dei vostri pezzi da collezione e ne parla Alberto in questa intervista su Games Collection:
The Games Market gaming senza tempo.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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