di Simon Larocca
11/04/2025
Ti farò un’offerta che non puoi rifiutare: abbi fiducia nel passato e mettere di nuovo piede in Sicilia sarà un glorioso ritorno a casa. Parole che userei se lavorassi per i 2K Games e dovessi presentare così la prossima fatica degli Hangar 13, già curatori e sviluppatori di Mafia III e supervisori della riproposizione del franchise.
Sono trascorsi ventitré anni dal finale sconvolgente del primo capitolo e ancora non mi sono ripreso del tutto, ma niente paura, perché Mafia: Terra Madre (no, non è una telenovela argentina con attori baffuti e bellezze svenevoli) caricherà *tlack tlack* le sue lupare nel corso del 2025 e sarà disponibile anche per PlayStation 5.
Sul sito ufficiale del gioco si annuncia il periodo estivo come finestra di lancio del titolo, e non potrei esserne più felice: come accennavo poc’anzi, il finale del primo, indimenticabile atto mi indusse a riflessioni e considerazioni piuttosto profonde che feci allora e che ancora oggi mi tornano in mente.
Il valore del sacrificio e la corruzione sottile della moralità, una bilancia dai contrappesi mai in equilibrio dove il potere del denaro e della supremazia sociale e pubblica sovrasta qualsiasi anelito alla dignità personale. La trilogia di Mafia, pur raccontando in epoche differenti e con un cast di personaggi sempre diversi (eccezion fatta per Mafia II) l’organizzazione criminale più famosa e famigerata, della Storia, ci mette nei panni di characters grigi le cui scelte ci portano a ragionare sul senso dell’onore, quello vero, e del rispetto verso se stessi.
Con Mafia: Terra Madre ci avventureremo su auto dal motore a scoppio e cavalli imbizzarriti dal caos cittadino di San Celeste, teatro di guerra tra bande che i più attenti ricorderanno essere già apparsa in Mafia II, quando nei panni di Vito, il killer prezzolato, riprendevamo le redini della storia dal retrogusto amaro, raccontata al termine del primo Mafia, un vero e proprio capolavoro di sceneggiatura, montaggio e colonna sonora.
San Celeste è proprietà di Don Torrisi, rispettato e soprattutto temuto da tutti.
Ma non dai suoi nemici, che a colpi di fucile e armati di coltello non vedono l’ora di fargli la festa, o un secondo sorriso sulla gola come direbbero i corleonesi di Francis Ford Coppola nell’iconica serie cinematografica portata al successo dall’interpretazione di Marlon Brando.
Ed è proprio nel taglio cinematografico, con Unreal Engine 5 in grande spolvero, che Mafia: Terra Madre gioca le sue carte migliori sul banco, a giudicare da ciò che è stato mostrato finora. Il gameplay ci vedrà muovere Enzo Favara, un nome che sprizza italianità da tutti i pori, nelle campagne siciliane tra fughe rocambolesche e agguati nei boschi, dove lo stridio di coltelli nei duelli a fior di lama con gli sgherri avversari diventeranno familiari, così come l’odore del sangue dei vinti.
Preferibilmente, non il nostro.
Poco si sa tutt’ora dei dettagli di trama, a parte le scarne notizie trapelate finora: 2K non ha voluto sbilanciarsi più di tanto, mostrandoci screenshots graficamente appetitosi e stuzzicando l’hype dei fan di lunga data promettendo un ritorno assoluto alle origini, la famosa offerta che non possiamo rifiutare, riprendendo tematiche narrative e concept tecnici che avevano reso grande il primo capitolo della saga italoamericana.
Terra Madre si mostra ai blocchi di partenza con tutte le carte in regola per settare un nuovo standard sia per quanto riguarda il modo di raccontare una storia così intimamente connessa a un periodo storico turbolento e affascinante, sia per l’approccio all’open world più ragionato: potersi spostare dalle campagne alla città attraverso mezzi a motore o “naturali” come gli zoccoli dei quadrupedi equini permette un ventaglio di sub-quest a “inseguimento” che faranno la felicità di chi, nei titoli precedenti, si dilettava ore e ore a girare per le strade trafficate di Lost Heaven nelle modalità Fatti un giro e A tutto gas.
E mentre prendete in considerazione l’offerta del nuovo Mafia di prossima uscita, come disse De Niro vi chiedo di ricordarvi che… vi ho fatto un favore.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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