di Simon Larocca
11/11/2024
La polvere si solleva in una piccola tempesta di pulviscoli e particelle aliene, sotto gli stivali del cacciatore con l’esoscheletro. Il respiro di chi si trova all’interno è metallico, grazie ai filtri che trasformano l’atmosfera mortale in aria respirabile. Un’altra missione di caccia sta per iniziare, la più importante, quella che grida vendetta. È così che inizia la saga di Metroid, una delle più longeve nella storia dei videogiochi, franchise portabandiera di un genere, lo sparatutto platform a scorrimento orizzontale, per poi ridefinirlo e innovarlo con il trascorrere dei decenni.
Il Viaggio dell’Eroe è da sempre uno schema universale, adatto a ogni tipo di narrazione, che si tratti di un romanzo, un film o un videogioco, e in Metroid, che sta per compiere quarant’anni e festeggiare con l’ennesima incarnazione su console moderne, tutto questo è ben rappresentato. Ma se dovessi indicare uno dei titoli della saga che ha davvero cambiato le carte in tavola, beh, non avrei dubbi: Metroid Prime.
Uscito nel 2003 dalle nostre parti e divenuto subito un must-have per ogni videogiocatore che si rispetti, Prime riporta sugli schermi Samus Aran in grande stile: inizio subito con il dirvi che no, non è mai stato un vero e proprio mistero chi si cela dietro il casco della Energy Suit: già nel primissimo capitolo è possibile capire che si tratta di una fanciulla e non dell’ennesimo soldato maschio forzuto, tipico degli sparatutto dell’epoca: Samus è elegante, fascinosa, ma soprattutto letale!
Dopo anni in cui, joypad alla mano, abbiamo vestito i panni della cacciatrice per eccellenza attraverso architetture in due dimensioni, capriole e spari in salto grazie al cannone montato sul braccio di Samus, i Retro Studios ci presentano un mondo totalmente in 3D, che grazie alla potenza tecnica del Game Cube, mai abbastanza lodato nel corso dei decenni a mio parere, riesce a sfruttare appieno la complessità dei livelli di un gioco di Metroid: in visuale prettamente soggettiva, con un arsenale di armi fantascientifiche eccezionali e una tavolozza di potenziamenti sbloccabili, come da tradizione, proseguendo nella trama principale, il gioco si dipana attraverso aree diversificate e ispirate di quello che è un mondo vivo, pericoloso, ma anche legato indissolubilmente alle sue origini.
Il grande pregio di Prime, a livello narrativo, è quello di smontare pezzo per pezzo l’aura di eroina invincibile di Samus e riportarla alle origini appunto, lottando passo dopo passo per riconquistare le sue armi e rigenerare le sue abilità quasi sovrannaturali, in quanto eroina profetizzata da… Ma qui mi fermo, giocatelo se non lo avete ancora fatto.
Considerato il punto d’inizio ideale per i giocatori più giovani che si approcciano per la prima volta alla serie, Metroid Prime mi ha fatto sudare le proverbiali sette camicie quando lo giocai per la prima volta, su un Game Cube da poco vinto in un torneo di PES, storia della buonanotte che lascerò per altri momenti: quello che conta è il divertimento che trasuda, ragazzi!
Graficamente ineccepibile, colonna sonora incalzante e che galvanizza il giocatore in ogni momento della missione, con un livello di difficoltà crescente ma affrontabile che rende giustizia alle precedenti versioni arcade in 2D da cui deriva,
Prime motiva anche a livello concettuale il titolo di cui si fregia. Prime, come principale, o ancora meglio fondamentale: l’avvicendarsi di nuove generazioni di giocatori, oltre che di tecnologie sempre più all’avanguardia al servizio delle console, viene metaforicamente trasposto in Metroid Prime, che si colloca non solo come spartiacque tra il Metroid che è stato e quello che sarà, ma anche come punto zero della saga, un ritorno alle origini proiettato verso un futuro radioso, color phazon!
Pro
Samus Aran si evolve insieme alla saga, mantenendo una stretta saldissima agli elementi cardine che l’hanno resa iconica
Ambientazioni ispirate in 3D, dalla grafica a livelli altissimi considerando l’anno in cui è uscito il gioco
In pieno stile Metroid, la fase di esplorazione si mescola splendidamente con sezioni sparatutto frenetiche e coinvolgenti
Contro
A volte macchinoso quando si tratta di puntare i nemici, ma sto facendo il puntiglioso: la verità è che dovete giocarlo e basta
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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