di Simon Larocca
28/06/2024
Il mercato dei videogiochi rappresenta da molti anni oramai una porzione a dir poco abbondante in quello che è il sistema economico mondiale: grandi nomi dell'industria, da Bill Gates che spalancò le porte della sfida ai giganti nipponici con la sua prima Xbox fino a Netflix che si è inserita di prepotenza nel mercato mobile, il Videogioco veicola interessi, investimenti e tendenze come pochi altri media sono riusciti a fare nel tempo.
Anche in Italia, dove il settore ha faticato nei primi Anni Duemila ad affermarsi per tutta una serie di vicissitudini che esulavano dal contesto strettamente videoludico, abbiamo assistito a una propulsione in avanti significativa nel periodo post-Covid, e i dati relativi all'anno 2023 non hanno fatto altro che confermare in generale questo trend indicativo.
Come sottolinea IIDEA (associazione italiana dell'intrattenimento digitale interattivo che si occupa di raccogliere statistiche e dati relative al settore videoludico) in uno dei suoi ultimi report, ci troviamo davanti a un dato principale molto significativo: più di 2,3 miliardi di euro per un giro d'affari che vede contrapposti da una parte il polo Hardware, con oltre 665 milioni, corrispondenti al 29% del totale, in evidente aumento confronto all'anno prima, mentre lo zoccolo duro rimane saldamente il mondo del Software, che da solo abbraccia il 71% restante attestandosi su una cifra strabiliante, anche se leggermente in diminuzione se paragonata al 2022: ben 1642 milioni.
[Giro d'affari videogame in Italia report IIDEA 2023]
Numeri davvero interessanti, portatori di un dato di fatto mai così eclatante, ossia che, dopo il Covid e soprattutto con la ripresa della vendita delle console di nuova generazione in seguito alla famosa crisi di materiali che ne aveva immobilizzato la produzione per quasi due anni, l'utente medio italiano ha ripreso a giocare in pianta stabile e non sembra intenzionato a smettere di farlo.
Non che i videogiocatori nostrani abbiano mai davvero appeso il joypad al chiodo, sia chiaro: i dati relativi alle preferenze degli italiani per quanto riguarda i dispositivi sui quali investire il loro tempo, oltre che i soldi, sono molto chiari in questo senso.
Il 71% preferisce il cellulare, con i suoi puzzle game e giochi che stimolano la logica e la risoluzione di enigmi piuttosto che orientarsi su sparatutto frenetici, mentre il PC e le console si spartiscono le restanti fette di mercato, con il 35% e il 43% rispettivamente.
Questo cosa vuol dire, in parole povere?
Che nonostante il mondo dell'intrattenimento domestico su console e personal computer continui a resistere con titoli sempre più all'avanguardia, fotorealistici e dall'impatto visivo potente, la maggior parte dei gamers sono perlopiù giocatori casuali che hanno trovato nel mobile il connubio ideale tra gestione del tempo e qualità videoludica, in termini di dispendio ore ed energie.
Certo, il tempo di gioco medio degli utenti nel 2023 (6,53 ore a settimana) è molto più basso del picco raggiunto nel 2020, in un momento storico-culturale in cui la pandemia di Covid aveva stravolto le abitudini di tutti gli italiani, con le sue 8,02 ore a settimana di gioco; per poter comprendere meglio questi numeri, è necessario fare un passo indietro e analizzare un grafico che mette a confronto le fasce d'età degli utenti a campione e la loro propensione a intrattenersi con i videogiochi, indipendentemente dal genere preferito.
Nelle fasce più basse, quelle che comprendono i bambini e i pre-adolescenti, le percentuali di riferimento sono elevate, rispettivamente 47% e 65%, dati che non dovrebbero sorprendere se consideriamo che oggigiorno è praticamente impossibile non vedere bambini alle prese con tablet e cellulari, impegnati a giocare e smanettare come dei pro-gamer: i nativi digitali esistono e questi dati statistici ne costituiscono un'ulteriore prova.
[Videogiocatori in Italia per fascia di età nel 2023 fonte IIDEA report 2023]
Salendo d'età, abbiamo il 55% nella fascia sensibilissima tra i 15 e 24 anni, coloro che maggiormente fruiscono di titoli on line, come gli sparatutto a squadre, i giochi di strategia in tempo reale e le simulazioni calcistiche, proiettate ormai verso l'online e in procinto di abbandonare il supporto fisico.
Ma l'elemento più sorprendente, a mio avviso, è quello inerente alla fascia 35-44, dove gli adulti si attestano al 26%, dato non così banale se consideriamo i numerosi scogli che mettono i bastoni tra le ruote al tempo da dedicare al gioco, come il lavoro full time, la famiglia, le spese domestiche ecc.
Paragonato al 2022, vi è un incremento del 6%, segno tangibile che il Videogioco non è assolutamente prerogativa unica dei più giovani, oltretutto con il vero e proprio Rinascimento che sta vivendo il ritorno al passato e ai giochi della nostra infanzia, console e titoli storici, per convenzione universale denominati retrogame, ci si sta riappropriando di una ragguardevole fetta di mercato, tanto importante quanto remunerativa.
A sancire l'attendibilità di questi dati, ci pensa la Top Ten dei videogiochi più venduti nel 2023: ai primi posti l'incontrastato gioco sportivo per eccellenza EA SPORTS FC 24 (almeno finché l'online non prenderà piede con il suo avversario più ostico, ovvero EFootball), con Hogwarts Legacy amato dagli hardcore gamer a digiuno di open world di un certo livello.
[Videogiochi più giocati in Italia nel 2023 fonte IIDEA report 2023]
Eppure al piano di sotto a tallonarli vi sono due mostri sacri di titoli per adulti, il politically scorrect GTA V e il gioco di guerra per antonomasia COD Modern Warfare III.
Lo zoccolo duro dei videogiocatori, al di là dell'arrembaggio da parte dei giochi per cellulari senza impegno, rimane sempre e comunque affezionato alle consolle, sia che si tratti di giochi scaricati digitalmente con i loro DLC e la sottoscrizione a pagamento di abbonamenti, oppure di titoli pacchettizzati per coloro che amano il fisico e la concretezza di una confezione.
Per concludere, appare evidente il Videogioco in Italia, finché si investirà sullo sviluppo di titoli, la creatività dei programmatori e le realtà commerciali che ne fanno parte, può guardare al futuro con fiducia.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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