Trend Videogiochi 2024 dove stiamo andando

Trend Videogiochi 2024 dove stiamo andando

Nuovi record!

di Simon Larocca

20/05/2024

Il panorama internazionale del videogioco si muove fin dagli albori con forza dirompente, un'onda gigantesca che abbraccia ormai qualsiasi media, di fatto conquistandolo a più livelli: cinema, televisione, fumetti e persino podcast trattano l'argomento generando fatturati importanti e destinati a crescere sempre più nei prossimi anni.

Se è vero che in passato il discorso preponderante riguardava il passaggio dai sistemi delle generazioni precedenti a quelle che avrebbero surclassato console e pc del ventesimo secolo, oggigiorno è molto più difficile inquadrare trend e fare analisi sul mondo videoludico che verrà, in quanto le proposte, i publisher e le modalità di fruizione del media videogame sono mutate così come è cambiata la società moderna.

Di fatto, ci troviamo davanti a un crocevia e mai come in questo momento storico il Videogioco si è trovato davanti al bivio secolare che vede da una parte la fruizione di un prodotto in quanto strumento di intrattenimento privato, casalingo e in parole povere single player, mentre dall'altra ci si sta tuffando ormai verso un mondo ancora più interconnesso, basato sul gioco on line indipendentemente dal genere di riferimento e dove le esperienze in Realtà Virtuale e Aumentata stanno diventando parte significativa della nostra quotidianità.

Questo, ovviamente, si riflette anche sulla questione annosa del fisico e del digitale, diatriba che tutt'ora tiene banco.

Secondo Globenewswire, per esempio, confrontando dati e numeri degli ultimi anni e in particolare del 2023 terminato da pochi mesi, il mercato globale dei giochi di ruolo on line (settore in crescita esponenziale dai tempi di Dota) si sta espandendo sempre di più e, da qui al 2027, crescerà con un tasso annuale del 10,50%.

Numeri che non solo appaiono importanti e generano riflessioni più che lecite su quanto sia cambiato drasticamente l'utilizzo e l'idea stessa alla base del Videogioco, ma rappresentano una direzione chiara e definita su dove ci si sta avviando a spron battuto.

Il Videogioco non è più un affare da cameretta, in parole povere: il futuro è l'interconnessione e la condivisione, con tutto ciò che concerne tutto ciò.

Sentiamo spesso parlare di community ed è proprio su questo che le case di sviluppo e i grandi brand videoludici gettano le basi fondanti del loro fatturato, generando contenuti pensati proprio per gli utenti che, in un ventesimo secolo che corre veloce e non aspetta nessuno, fruiscono videogiochi in maniera del tutto differente dal passato.

Il gioco on line, sia esso di ruolo e stampo fantasy oppure urban come può essere un qualsiasi GTA, trasfigura il mero concetto di gioco in una comunità social, fatta di interazioni costanti.

Inoltre, console e personal computer non sono più i soli detentori dello scettro di unici supporti per il gaming: il mobile ha preso piede in larga misura e non è un caso che una grossa fetta di utenti preferisca giocare su cellulare piuttosto che su console.

Giocatori e giocatrici casual investono il loro tempo con molta oculatezza, interessante il dato che sottolinea che il 77% delle persone che usano il mobile per giocare è di sesso femminile, ma non è tutto: solamente l'8 % di chi gioca su cellulare ha un'età compresa tra dodici e diciotto anni, prova tangibile che l'adolescente medio è rimasto ancorato alle care, vecchie console domestiche, ma la restante fetta di torta preferisce qualcosa di più immediato e, soprattutto, costantemente a portata di mano.

Dati alla mano, emerge soprattutto una grande verità inoppugnabile: il Videogioco è uno dei pochi media capace di stare sempre al passo con i tempi, adeguandosi e spesso mutando la percezione che l'essere umano ha del mondo in cui vive.

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Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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