di Simon Larocca
22/02/2025
Le sfide tra proprietà intellettuali opposte per case di sviluppo e produzione, ma simili per contenuti e tematiche, sono all’ordine del giorno ormai: basti pensare a The last of us e lo sfortunato (ma alquanto degno di nota) Days Gone, oppure andando un po’ più indietro nel tempo non possiamo dimenticare la battaglia epocale a suon di scatti ipersonici e salti spaccamattoni fra Sonic e Mario, coadiuvato dal baffuto fratello Luigi.
E ancora Street Fighter e Mortal Kombat, per esempio: titoli che si assomigliano per categoria e tuttavia presentano differenze significative, proprio come Fire Emblem e Advance Wars, spesso accomunati nelle recensioni degli addetti ai lavori, eppure si tratta di mondi diametralmente opposti: dopo un’attenta riflessione ritengo, dal mio personalissimo punto di vista, che l’aspetto prettamente strategico di Advance Wars risalti un po’ di più confronto al suo collega, ma andiamo con ordine.
La serie Advance Wars affonda le sue origini nel lontano 2001, con un primo capitolo pubblicato da Nintendo e diventato un piccolo grande classico per GameBoy Advance (che sia il nome della macchina portatile ospitante l’origine del titolo? Miyamoto, sei sempre una vecchia volpe eh?). Rigorosamente a turni, il gioco prevede l’avanzamento, lo schieramento e la fase di attacco da parte delle vostre truppe, senza lesinare momenti in cui la trama orizzontale prenderà piede con dialoghi situazionali e scene ad hoc.
Con il secondo capitolo, uscito nel 2003 e sviluppato dai ragazzi di Intelligent Systems, che guarda caso si occuparono anche del “rivale” Fire Emblem, Nintendo alza il tiro e lo fa con il suo consueto stile: Advance Wars 2 Black Hole Rising diventa ben presto un must per tutti gli appassionati!
A dirla tutta, non è che ci siano modifiche o aggiunte particolari, sia per quanto concerne il compendio armi e unità che nello stile di scrittura della trama, diciamolo apertamente: lo stile grafico ricalca un taglio che mi piace definire cartoonesco, in un certo senso.
Se ripercorriamo la storia Nintendo fin dagli albori, uno dei precetti fondanti della casa delle idee di Kyoto è sempre stato quello di associare anche (e soprattutto) a giochi dal sottotesto violento o con tematiche pesanti, come può essere di fatto una guerra, elementi leggeri, contraltari ideali alla gravità e cupezza di una storia dove, di fatto, la gente muore dentro i tank o i mezzi che disporremo sulle mappe di gioco a griglia.
Un altro aspetto peculiare della serie, che anche in Black Hole Rising ritroviamo, è la possibilità di scegliere tra un ventaglio di Comandanti, caratterizzati sia come design che psicologia in modo differente (non aspettatevi però la profondità di Fire Embem, in tal senso), personaggi decisamente anime-style che accompagneremo, come fidati vice invisibili dietro le quinte, durante tutta la Campagna di gioco.
Campagna in cui vedremo il ritorno del villain, il generale Sturm, deciso più che mai a ottenere la sua vendetta e conquistare, previa una sistematica distruzione come nella peggiore delle tradizioni dei dittatori, le quattro nazioni presenti, sguinzagliando il temibile esercito alle sue dipendenze, il Black Hole appunto.
Fantastica la modalità multiplayer, con la quale possiamo ingaggiare infinite battaglie contro i nostri amici: in un’epoca dove l’analogico regnava sovrano, il famoso Link Cable del Gameboy era un accessorio necessario, fondamentale come la pistola Zapper per NES se desideravate andare a caccia di anatre: grazie al cavo, infatti, si possono connettere più console per giostrare partite e sfide, e vi assicuro che vivere un’esperienza di questo tipo, a maggior ragione oggigiorno dove vige la fredda legge dell’online a tutti i costi, non potrà farvi che bene.
In conclusione, Advance Wars 2 è uno di quei titoli che non avere sarebbe un delitto, come si suol dire: che siate appassionati di RTS o no, sono sicuro che il divertimento non mancherà quando scenderete in campo con le vostre unità.
E poco male se verrete sconfitti: nei videogiochi, c’è sempre una seconda possibilità.
Pro
Pur riprendendo meccaniche ed elementi propri del primo capitolo, questo seguito si fa valere per la prosecuzione della story-line e un paio di modalità succulente -
Coinvolgente e difficile quanto basta per tenervi incollati ore e ore al (piccolo) schermo
Contro
Caratterizzazione dei personaggi presenti nel gioco poco sviluppata, soprattutto se lo standard di riferimento è Fire Emblem, dove la narrazione è più fluente e la storia più “in palla”
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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