di Simon Larocca
14/02/2025
Non credo di rischiare il rogo per eresia, se affermo che Atari è forse stato il primo marchio videoludico capace di portare nelle nostre case l’adrenalina dei titoli arcade, fino ai primi Anni Ottanta relegati all’interno di pesanti, e ingombranti, cabinati all’interno di bar e locali. Se Pong è stato il primo videogioco domestico di rilievo, allora Missile Command rappresenta per l’universo di pixel e luci intermittenti la seconda scommessa dell’azienda di Nolan Bushnell, l’istrionico CEO di Atari.
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Una scommessa vinta a mani basse, se volete il mio parere. Quindi sedetevi, prendete possesso della batteria che vi è stata assegnata e preparatevi a difendere la Terra! Missile Command per la prima Playstation uscì nel 1999, forte di una felice collaborazione tra Hasbro e Atari, e per il Game Boy qualche anno prima, nel 1995, ma bisogna fare un passo indietro di quasi vent’anni per conoscere meglio il gioco originale, un caposaldo arcade come dicevamo all’inizio, sapiente equilibrio di strategia e coordinazione mano-occhio.
È il 1980. Un anno-manifesto fondamentale per il Videogioco inteso come forma d’intrattenimento nascente: Apple II alzava gli scudi con il bellissimo gdr Akalabeth, mentre Namco invadeva le sale giochi di tutto il mondo sguinzagliando una certa palla gialla affamata di frutta e fantasmi molesti: con Pac-Man e titoloni del genere, Atari doveva estrarre dal cilindro qualcosa di nuovo, moderno se mi passate il termine, un gioco che doveva prendere le distanze dalla semplicità di fondo dei molteplici titoli presenti nelle case e nelle sale giochi, ma che allo stesso tempo non prendesse a schiaffoni le meningi degli appassionati. Ragazzi e ragazze in cerca di divertimento immediato, magie da evocare smanettando joystick e pigiando bottoni, inserendo monetine e pressando start, in parole povere.
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Nel gioco originale del 1980, l’obiettivo principale consiste sostanzialmente nel difendere alcune città americane dagli attacchi missilistici di una nazione nemica “non identificata”: alzi la mano chi se la sente di indovinare chi rappresentava il nemicosky! Nel rifacimento su Playstation, Missile Command ci vede invece alle prese con un meno politicamente schierato attacco alieno: siamo alle solite, gli omini verdi pilotano navicelle insettoidi e pretendono di conquistare la Terra e schiavizzarci, probabilmente sopravvalutando la forza lavoro, ma questo è un altro discorso.
Lo stesso accade per la conversione su Game Boy, dove Nintendo adotta una politica neutra, se così vogliamo dire, mettendo da parte ogni questione legata ai nemici e focalizza l’azione dei giocatori sul gameplay che ha reso famoso Missile Command. Il giocatore prende il controllo di batterie anti-missili, in sostanza, e dovrà intercettare le traiettorie dei messaggeri di morte balistici prima che colpiscano gli obiettivi. Mirando un punto nel cielo, dobbiamo intuire con precisione dove avverrà l’impatto tra la nostra antiaerea e il missile offensivo, annientato dall’onda d’urto emessa dall’esplosione, in una reazione a catena che genererà una combo di punti: quando la sfida al raggiungimento del punteggio più alto, il famoso highscore, era lo scopo principale di ogni videogiocatore che si rispetti (momento polemica!).
Missile Command gioca tutte le sue carte sul concetto di timing e precisione, dal momento che con il prosieguo del gioco i missili avversari saranno sempre più veloci e lo schermata fissa dei livelli disponibili si riempirà di fuochi d’artificio, con decine di traiettorie luminose pronte a farci la festa con una pioggia di morte a suon di esplosioni!
Se aggiungiamo poi che, ovviamente, le munizioni a disposizione del giocatore non godono del bonus infinito, la difficoltà crescente di un titolo spiccatamente dalla natura arcade accenderà gli entusiasmi dei veri hardcore gamers.
In conclusione, un remake di tutto rispetto sulla scia di film come Wargames, ma non preoccupatevi: alla vostra porta non busseranno algidi caporali dell’esercito statunitense con una proposta di reclutamento forzato... Dovesse accadere, buona fortuna!
Pro
Concept originale e divertente, un titolo molto diverso dai suoi colleghi coetanei
Remake che riprende le meccaniche classiche dell’Atari originale e aggiunge qualche cut-scene per giustificare l’ennesima invasione aliena: sforzo apprezzabile, tutto sommato
Contro
Parliamo di un titolo arcade fino al midollo, dove la difficoltà crescente non avrà pietà di voi, proprio come gli alieni che contrastate
Essendo un’operazione commerciale nostalgia, si poteva osare di più con gli extra
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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