Game Boy Camera altro che Tik Tok

Game Boy Camera altro che Tik Tok

Eroi del tempo

di Simon Larocca

Navigare nel passato può essere un'esperienza meravigliosa: ce lo insegna Indiana Jones, iconico eroe cinematografico che con i reperti archeologici e i tesori nascosti ci andava a nozze.

Non ho certezze di chi verrà dopo di noi e quanta energia sarà disposto a spendere per scavare sotto gli strati di videogiochi e periferiche che hanno fatto la Storia del settore, ma sono sicuro di una cosa: la Game Boy Camera diventerà un piccolo Santo Graal.

Nintendo la mise sul mercato nel 1998, l'anno dei mondiali in Francia e del tifo da stadio, l'anno in cui il "media" Videogioco attraversava una fase molto delicata, tra le polemiche scatenate dalla violenza di Resident Evil e la politica della grande "N" di Kyoto incentrata su un ritorno all'intrattenimento videoludico per famiglie, unendo due generazioni nel modo più social disponibile in quel periodo.

Come fare, dunque, per permettere ai propri fan (e clienti, non dimentichiamolo) di riappropriarsi della dimensione di puro gioco e permettere anche un'esperienza di condivisione più diretta tra di loro?

La Pocket Camera, altro con cui veniva chiamata la Game Boy Camera e che richiamava volutamente i loro famosi "pocket-monsters", precedette anni luce, si fa per dire ma rende l'idea, il concetto di selfie, ma non si limitò certo a questo: gli sfondi erano personalizzabili e ci si poteva davvero sbizzarrire, oltre che giocare.

Sì, perché al centro di tutto c'è sempre il gioco nella sua forma più genuina, e ogni appassionato sa bene quanto Nintendo sia maestra nella creazione di mini giochi in grado di esaltare le prestazioni delle sue console, in questo caso di una periferica che, lo avrete capito ormai, anticipò i tempi.

Molte sono le leggende affiorate attorno a questa macchina, altre invece sono verità consolidate e anche abbastanza inquietanti con il senno di poi, come la possibilità di ritrovarsi alcune facce non proprio raccomandabili premendo certi tasti più volte, oltre ad altri easter eggs che non potevano certo mancare.

Game Boy Camera: possiamo dire che è l'antenata di Twitch e Tik Tok senza che nessuno gridi allo scandalo?

Per quanto mi riguarda, la risposta è nì. Pur con i suoi limiti tecnici, la Pocket Camera permetteva ai giocatori di scambiarsi foto, messaggi e, magari dopo una sfida a suon di punti a Tetris o Dr. Mario, inviarsi autoscatti buffi in quello che è lo sport più divertente di sempre, ovvero prendere in giro l'avversario.

La possibilità di aggiungere una periferica ulteriore alla Camera, la famosa Printer con la quale poter stampare i propri autoscatti così da poterli mostrare con fierezza agli amici, sottolinea la voglia di sperimentare di Nintendo, indipendentemente dal successo oppure no che avrebbe ottenuto un suo prodotto.

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Oggetto di culto oltre che di nicchia, la Game Boy Camera è tutt'oggi molto ricercata da appassionati e collezionisti, non solo per il suo indubbio valore per la cultura popolare, ma anche perché ammettiamolo: farsi un selfie con un Game Boy non ha prezzo, oggi come ieri.

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Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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