di Simon Larocca
28/11/2024
Quando la materia prima da cui attingere per lavorare a una nuova storia, o in questo caso un nuovo videogioco, è di un livello così alto, viene facile credere che anche il prodotto derivato non potrà che essere eccelso. Dracula: Resurrection appartiene alla moltitudine di titoli punta e clicca che hanno reso gli Anni Ottanta e Novanta (e i primi duemila) un viaggio emozionante, tra pirati sconclusionati, pseudo-seduttori incalliti alti un soldo di cacio e, come in questo caso, mariti la cui amata mogliettina viene insidiata a distanza di anni da un succhiasangue particolarmente ostinato, persino da morto, o meglio non-morto per la seconda volta!
Sviluppato da Microids, che come direbbe Troy Mclure dei Simpson forse ricorderete per gioielli meravigliosi come Amerzone di cui un giorno vi parlerò ampiamente, questo titolo rappresenta una delle più riuscite iterazioni legate al mondo gotico creato da Bram Stoker e il suo immaginario vampirico, una sorta di seguito non ufficiale che prende spunto proprio dal finale dell’iconico romanzo: Mina è tornata a Londra con Jonathan, l’alter-ego del giocatore, ma l’influenza di Dracula e la sua malia incantatrice continuano a perseguitare la mente, e il cuore, della bella londinese, tanto da farle lasciare la città in tutta fretta per raggiungere la creatura in Transilvania.
Ma Dracula è davvero morto? Questo è l’interrogativo che alberga nella mente di Jonathan, ma la domanda più importante che dovrebbe porsi è un’altra, ossia può un essere umano, sotto l’influsso malvagio e ancestrale di una creatura eterna, affrancarsi dal suo giogo sovrannaturale e tornare a vivere una vita normale?
Per rispondere a questa domanda, ci inoltreremo tra i boschi dell’ex Valacchia alla ricerca di antichi artefatti di dubbia origine, personaggi sinistri e leggende lugubri, oltre che pericolose e letali, destinate a ritornare in vita per reclamare la gloria e un ultimo anelito di vita… togliendola a noi!
Deliziosamente punta e clicca nella sua forma più pura e godibile, Dracula: Resurrection si fregia di sfondi pre-renderizzati (a cavallo degli anni duemila, era pratica comune anche per i titoli su pc, a causa della limitata potenza computazionale delle macchine del tempo) che restituiscono le atmosfere cupe del romanzo di Stoker: la notte non è mai stata così buia e piena di terrori, per citare qualcun altro che di creature notturne fantastiche se ne intende, e saranno molte le volte in cui vi fermerete ad ammirare ciò che la PlayStation regalerà ai vostri occhi, cliccando qua e là per scoprire dove infilare quell’oggetto per sbloccare quel passaggio, cuore pulsante di ogni punta e clicca che si rispetti, come immaginerete.
Dal punto di vista prettamente tecnico, non si può gridare al miracolo e non certo per demeriti del gioco: per sua stessa natura, un’avventura grafica non si pone come termine di paragone in fatto di potenza visiva o gameplay articolato, pur essendo Dracula un gioco che vi terrà molte ore inchiodati davanti allo schermo per cercare di venire a capo dei molti misteri disseminati lungo la strada tortuosa che separa Jonathan dalla sua sfortunata amata. A differenza di molti suoi illustri predecessori, in Dracula: Resurrection non ci sarà la possibilità di visitare aree già esplorate e “risolte”, questo da una parte svilisce un po’ l’aspetto esplorativo del titolo (che comunque, ribadiamo, non è mai stato pensato come l’asso nella manica degli sviluppatori), ma dall’altro permette ai giocatori di puntare a continuare la storyline principale senza diramazioni non richieste, con il rischio di rendere dispersiva una giocabilità che, è bene farci i conti, potrebbe diventare frustrante nel momento in cui ci bloccheremo davanti a puzzle e minigiochi che proprio non riusciamo a risolvere, davvero ben fatti e stimolanti.
Certo, c’è internet oggi, ma volete mettere il sapore della vittoria nel farcela da soli?
In conclusione, con una storia curatissima e tutti i pro e contro di un punta e clicca, come enigmi ambientali e non solo davvero ispirati e la richiesta di avere gli occhi di Superman per poter scoprire oggetti e meccanismi a volte introvabili (per la serie “se non passi il puntatore del mouse diecimila volte in quel punto preciso dello schermo non lo troverai mai”), Dracula: Resurrection è quel che si dice un must, da avere, giocare e finire!
Pro
La qualità degli ambienti e le atmosfere del romanzo restituiscono un’estetica davvero mirabile
Enigmi spremimeningi: che cosa volere di più, ohibò?
Le avventure grafiche horror del ventunesimo secolo prendono vita grazie a questo titolo seminale
Contro
Se non siete amanti degli enigmi e preferite titoli più immediati e veloci da giocare, guardate altrove
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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