di Simon Larocca
16/11/2024
Squadra che vince non si cambia. È una delle regole fondamentali in ogni settore, sportivo e non solo: anche nel mondo dei videogiochi non sempre ha pagato sostituire un team di sviluppatori con un altro, alle prese con la nuova iterazione di questa o quella saga.
Nintendo non ha avuto dubbi quando ha dovuto scegliere coloro che si sarebbero occupati di Metroid Prime 4: Beyond dopo i primi test del tutto inadeguati con Bandai Namco, e ovviamente tale scelta è ricaduta sui Retro Studios, ancora una volta.
La saga di Prime getta le sue radici nel distante 2003, un’epoca quasi siderale se consideriamo i cambiamenti avvenuti da allora, dal mutare delle generazioni di giocatori e tecnologie, l’arrivo dei social in pompa magna che ha decretato l’ascesa nell’etere di icone già leggendarie nel settore, fino ad accelerare pericolosamente la fuga di informazioni, leaks e il desiderio quasi compulsivo di anticipazioni dell’utente medio.
Del ritorno di Samus Aran, la cacciatrice di pirati spaziali e creature aliene (in particolar modo quelle classificate come minacce letali nell’universo in cui si muove), il sentore era nell’aria già da molti anni: con il controverso Other M su Wii e più recentemente con il magnifico, almeno a mio parere, Dread che ha spopolato sulla Nintendo Switch, Nintendo non ci aveva mai lasciato davvero orfani di Samus e il suo leggendario cannone montato sul braccio, tuttavia i fan della vecchia guardia, me compreso, stavano aspettando con ansia un nuovo capitolo della saga Prime.
Saga che, con le sue peculiarità e un gameplay fresco, ai tempi del GameCube rimodellò in modo fantastico l’esperienza di gioco in tre dimensioni all’interno di uno sparatutto in soggettiva, tra l’altro ennesima novità nella serie, canonicamente a scorrimento laterale dal 1986 fino ad allora.
Il quarto capitolo è stato annunciato ormai molti anni fa ma solo di recente sembra che ci sia stata una decisa accelerata: uscirà nel 2025 secondo le prime anticipazioni rilasciate, ancora troppo poche per farsi un’idea precisa di cosa andremo a giocare, ma un’idea in realtà io me la sono fatta e le premesse sembrano alquanto foriere di grandezza!
Le prime immagini ufficiali diffuse dalla Grande N mostrano Samus alle prese con i soliti pirati spaziali, nemici inossidabili perché continuano a ritornare a sbarrarle la strada da quarant’anni, ma non solo loro: le creature aliene, il cui concept mi ha ricordato molto più del passato quelle di H.R. Giger (Alien vi dice qualcosa? Altrimenti andate a studiare), sono apprezzabili a livello di dettaglio e ferocia, ma quello che mi ha colpito di più è la cura per gli interni e le ambientazioni prettamente fantascientifiche.
Come per tutti i Prime, anche questo gioco è collocato temporalmente tra i primi due iconici capostipiti della serie, Metroid e Metroid II, ma parlare di spin off sarebbe riduttivo.
Tecnicamente parlando, sono previste nuove modalità d’interazione tra i sensori del visore di Samus e l’ambiente circostante, visore hi-tech che ovviamente non si limiterà a scannerizzare i livelli alla ricerca di nemici e oggetti interattivi ma anche molto altro, da quel che promette Retro Studios.
Prime Beyond si annuncia come la classica lettera d’amore a un genere che non morirà mai, ciononostante emerge continuamente la necessità di svecchiarsi, di fare la muta e abbandonare le impolverate vesti per elevarsi, rinnovato e lustrato a dovere.
Se Retro Studios riuscirà a restituire al pubblico i fasti di Prime, pur inserendo innovazioni di spessore e caratterizzando Samus in modo mirabile, forse l’unico tassello di un puzzle straordinario che non è mai stato però completato come si deve, allora ci troveremo davanti al capolavoro di cui abbiamo bisogno e cavolo se lo meritiamo! Parola di fan.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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