di Simon Larocca
27/11/2024
Il processo di civilizzazione delle prime società di uomini e donne, unitesi per questioni di sopravvivenza contro i predatori feroci e le notti fiocamente illuminate dalla scoperta del fuoco, non si può certo conoscere nella sua interezza grazie a un videogioco: per quello, ci sono i libri di scuola e gli insegnanti. Mentirei però se vi dicessi che imparare l’inglese, negli anni della mia adolescenza, mi risultò molto più semplice giocando a Final Fantasy VII, drammaticamente non localizzato e senza traduzione: per forza di cose, imparai la lingua grazie a Cloud e Tifa.
Quindi perché non attribuire dei meriti simili anche alla serie più iconica di Sid Meier, quel Civilization che ci fa assumere il ruolo di presidenti, dittatori e commercianti gestendo la nostra nazione per portarla alla gloria eterna? Con l’arrivo (data prevista a oggi: 11 febbraio) nel 2025 di Sid Meier’s Civilization VII in pompa magna per quasi tutte le piattaforme e console esistenti, il mondo degli strategici a turni aggiungerà un altro fondamentale tassello, destinato anche questo a fare Storia.
In tutti i sensi.
Su Sid Meier, all’anagrafe Sidney Meyer, si è già detto tanto nel corso di questi ultimi quasi quarant’anni: game designer innovatore e perfezionista, fondatore della mitica Microprose (che ringrazierò per sempre per aver creato TimeQuest e avermi fatto innamorare delle avventure testuali!) e forza propulsiva dietro la saga di Civilization, appunto, dove in parole povere seguiremo come si evolve, prospera (o cade) una nazione nel corso del tempo, dai primi rudimenti di storia fino alle stelle, letteralmente!
L’aspetto gestionale è ovviamente preponderante, il cuore pulsante della serie: dovremo costruire capanne, edifici in pietra e poi mattoni, fornire risorse al nostro popolo per non lasciarlo morire di fame, crescere e fortificarsi per resistere agli attacchi delle nazioni esterne e dai regni nemici. La campagna ideale di Civilization garantisce svariate ore di gioco e mette a disposizione dei giocatori tutta una serie di variabili e componenti che sarà cruciale metabolizzare e conoscere, per poter innalzare la civiltà scelta sopra le altre e garantirle un posto imperituro nel grande fiume del tempo. Anche e soprattutto con la guerra, perché la storia ce lo insegna da sempre e l’opera di Meier si distingue da sempre per fedeltà e aderenza alla realtà dell’essere umano.
Civilization VII si è presentato finora, tra teaser trailer e screenshot diffusi nel web, mantenendo il core storico-culturale che abbiamo imparato ad amare, con un livello di cura al dettaglio che definire minuzioso è un vero e proprio eufemismo: i leader disponibili per i giocatori sono pezzi da novanta con le proprie caratteristiche e attributi, ognuno con i suoi punti di forza, quindi se sceglieremo Napoleone oppure Ottaviano Augusto, va da sé quale sarà il loro punto di forza.
Graficamente il gioco sfrutta ampiamente le tecnologie delle console di nuova generazione, anche se l’impatto visivo non è mai stato l’elemento principale ricercato dagli appassionati di RTS, bisogna ammettere che sembra sia stato fatto un ottimo lavoro. Ma ciò che fa davvero venire l’acquolina in bocca è la modalità on line: giocare con altri utenti per la conquista del mondo è di per sé un’esperienza globale pazzesca, considerato che anche il cross-play tra console e pc verrà supportato: insomma, la Storia non è mai stata così divertente!
Giocare con la Storia, dicevamo: ecco che cosa promette Civilization VII, attraverso varie epoche in cui non mancheranno le crisi, veri e propri momenti scriptati dal gioco da gestire nel modo ottimale per non vedere crollare tutto ciò che avevamo faticosamente eretto con politiche oculate ed espansioni mirate: l’esplorazione della mappa intorno al nostro nucleo sarà di importanza capitale, nessuna nazione è sopravvissuta con l’isolazionismo!
E pensare che tutto iniziò con un paio di ominidi radunati attorno al fuoco, la prima di tante scoperte rivoluzionarie che ci permise di alzarci in piedi e uscire da quella cupa caverna. Pensateci, quando varcherete i confini della vostra nazione e affronterete l’ignoto, in nome del progresso… e della vittoria!
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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