di Simon Larocca
30/11/2024
Era il novembre 2020 quando tutto cambiò.
Il mondo come lo conoscevamo aveva già subito uno scossone potente, solo pochi mesi prima infatti il Covid si era diffuso in tutto il globo terrestre cambiando assetti sociali e culturali, come ben sappiamo, trasformando radicalmente la nostra società in modi che ancora oggi stanno riverberando sotto i nostri occhi.
Ma la rivoluzione di cui parliamo noi è stata meno problematica e per fortuna riguarda un mondo scevro da paure così spaventose: l’avvento della PlayStation 5 consegnò a tutti noi, costretti a vivere tra quattro mura senza poter uscire, la via di fuga per eccellenza: quella del videogioco. Alfiere per antonomasia della nona generazione di console sul mercato, Ps5 fin dagli albori fu segnata dai problemi che tutti conosciamo, dalla logistica alla penuria di chip e materie prime per assemblarla, scenari che a ripensarci sembravano più distopici di Mad Max e la carenza di benzina. Ciononostante, con il suo design futuristico e la specifiche tecniche da far impallidire tutto ciò che era stato visto, e giocato, fino a quel momento sui nostri schermi, la nuova arrivata di casa Sony andò a ruba, non ci nascondiamo dietro un dito.
Rispettando la tradizione novembrina, Sony ha infine distribuito nel 2024 la sua ultima versione della console: dal 7 novembre la Ps5 Pro ha raggiunto gli scaffali dei negozi e le polemiche sono serpeggiate fin da subito, a braccetto con le molteplici aspettative, legittime entrambe. Priva del lettore ottico integrato (purtroppo), vanta la presenza del ray tracing avanzato e una resa qualitativa generale che promette faville, e dal momento che la stragrande maggioranza di titoli di ultima generazione è impostata sull’esplorazione open world, si comprende la portata della strategia Sony, atta a riportare, anche tramite remastered e reboot, i videogiocatori su lande sterminate di stampo distopico, fantasy o action.
Esulando dal mero contesto commerciale che ci vede, parlo di noi utenti e consumatori, letteralmente subissati da continue proposte e riproposte di console uscite da anni in versioni più o meno diverse, appare chiaro quanto l’operazione Sony da una parte vuole tappare le falle che immancabilmente hanno creato problemi alla “prime” PS5, dall’altra si evince la volontà di rinnovarsi, quindi è doveroso chiederselo: ci sta veramente riuscendo con la Pro?
Lo spettro di una semplice versione aggiornata della console principale è dietro l’angolo fin da quando è stata ufficialmente a settembre, quindi non ci si deve sorprendere se a conti fatti non si può parlare davvero di rivoluzione next generation, è bene premetterlo fin da subito. Certamente, la Pro è vestita bene, con un bagaglio di potenza hardware di livello e ovviamente superiore alla sua predecessora, inoltre poter giocare ai nostri titoli con la grafica migliorata fa venire l’acquolina in bocca. Non mi avventuro in disanime tecniche confrontando le due console con termini ricercati da periti professionisti, ci sono altri più qualificati di me che lo hanno già fatto: da semplice giocatore con un bel po’ di anni di gaming ed esperienza sulle spalle, posso affermare tranquillamente che Ps5 Pro può fare la felicità di chi si approccia alle nuove generazioni videoludiche, fermo restando che il prezzo è tutt’altro che popolare e che, se avete già una Ps5 nel mobile sotto il televisore e non sentite il desiderio di togliervi lo sfizio di altro spazio da occupare, dovreste considerare bene se l’acquisto vale la pena oppure no.
A conti fatti, come dico sempre, giocare ha la priorità! E Ps5 Pro è un prodotto che, in questo, si fa notare eccome e potrebbe regalare soddisfazioni.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Registrati alla nostra newsletter! Grazie all'intelligenza artificiale ti faremo arrivare in casella una mail costruita a misura dei tuoi interessi.
Scopri tutte le console disponibili
Scopri tutte le ultime news
Scopri tutte le informazioni utili