Switch 2 orizzonti di gloria

Switch 2 orizzonti di gloria

Premi start

di Simon Larocca

05/03/2024

Prima che Nintendo presentasse la sua ultima console al mondo, nel marzo del 2017, i dubbi degli addetti ai lavori e dei fan, affezionati alla Grande N da sempre, erano molteplici.

Innanzitutto si trattava di una macchina ibrida, ossia con la possibilità di essere fruita tra le pareti di casa, seduti in tutta comodità sul nostro divano, oppure estratta dal suo case (con il caratteristico ‘clack’, onomatopea diventata iconica con il trascorrere degli anni) trasformandola in una vera e propria console portatile. Switchando, come dice il nome stesso, a piacimento da una modalità all’altra a seconda dei gusti del videogiocatore.

Sarebbe piaciuta ai giocatori old school? Avrebbe fatto presa nelle nuove generazioni, quelle cresciute a pane e Fortnite, tanto per intenderci? La risposta non tardò ad arrivare, e lo fece nel modo migliore e più efficace di tutti. Le vendite.

Nintendo Switch può essere considerata come la figlia legittima del matrimonio tra il divertimento all’ennesima potenza scatenato dalla Wii e dal senso di innovazione che la Wii U apportò in uno stagnante regno di monotonia videoludica degli ultimi anni, fatto di soulslike ripetitivi e la perdita del concetto di Gioco così come Nintendo l’ha sempre inteso.

Dal 2017, di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta, ed è tempo di rinnovare i voti: le voci di corridoio su un’imminente Switch 2 si rimpallano ormai da tempo, l’hype cresce ogni giorno di più così come le ipotesi riguardanti le esclusive e le features che ne accompagneranno il lancio: forse la notizia che ha reso la salivazione degli utenti senza controllo, si veda alla voce non-vediamo-l’ora-di-metterci-le-mani-sopra, è quella che riguarda le prestazioni di cui si fregerà: si parla addirittura di una comparazione con la potenza della PlayStation 5 o XBOX X, notoriamente il termine di paragone assoluto per le console di nuova generazione!

Sarà vera gloria, oppure no? La domanda che ci poniamo tutti però non è soltanto questa.

La macchina dei sogni di Kyoto ci ha abituati da sempre a prodotti che coniugavano qualità e resa ludica, un connubio di divertimento e immediatezza capace di abbracciare tutte le tipologie di videogiocatori e videogiocatrici, da quelli hardcore a coloro che invece prendono in mano il joypad durante le feste di compleanno o ritrovandosi con gli amici a una serata diversa dalle altre, i cosiddetti casual gamer.

Con la prima Switch, la Grande N ha dimostrato di saper tenere il passo delle sue concorrenti, sistemi di intrattenimento che puntavano su un comparto grafico di prim’ordine in primis, sarà così anche con la prossima console? I rumors sono tanti ed è difficile metterli in fila senza chiedersi dove finisce la fantasia e comincia la realtà, come nei migliori romanzi distopici.

Un altro argomento caldo che tiene banco è la presenza o no di una fotocamera, feature inspiegabilmente mancante nella Switch attuale, se consideriamo la proliferazione di streamers e utenti Twitch impegnati a registrare ogni minuto delle loro imprese su schermo.

Tante le speculazioni, quindi, ma ancora poche certezze per quella che nelle intenzioni di Nintendo dovrebbe essere la pietra miliare sulla quale costruire il prossimo futuro: un obiettivo alla portata di chi ha fatto la storia, e continua a farla, del Videogioco. Io sono convinto che le sorprese sono dietro l’angolo, e tutto ciò che dobbiamo fare è allungare la mano, nel momento in cui Switch 2, o qualsiasi nome ufficiale le verrà dato, farà capolino, strizzandoci l’occhio divertita.

Facendo clack, ovviamente.

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Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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