di Simon Larocca
30/08/2024
Street Fighter II, Mortal Kombat e Dragon Ball: titoli leggendari immancabili in ogni collezione di videogiochi che si rispetti, che siate appassionati di picchiaduro con la carta d’identità plastificata oppure giovani promesse del joypad. A legare tra loro questi capolavori vi è un comune denominatore: tutti e tre hanno saputo ridefinire il concetto di torneo di arti marziali portandolo ai massimi livelli.
Annunciato con squilli di trombe e un trailer capace di mandare in visibilio folle di gamers Saiyan, Dragon Ball: Sparking Zero! uscirà l’11 ottobre 2024 per PlayStation 5 e Xbox Series: la nuova fatica di Spike Chunsoft riporterà in scena i fasti dei precedenti capitoli targati Tenkaichi in una nuova incarnazione della saga, che già promette faville, kamehameha (per i profani onde energetiche) e trasformazioni potenti!
L’ultimo capitolo della serie dedicata ai personaggi creati dal compianto Akira Toriyama risale al 2007, e come gli addetti ai lavori sanno bene 17 anni intercorsi tra un gioco e l’altro rappresentano in campo videoludico l’equivalente dell’era glaciale per la storia dell’umanità: a proposito, di esseri umani coraggiosi si parla tantissimo anche in questo titolo di Bandai Namco, perché rivedremo sul quadrato di lotta più famoso di sempre lottatori del calibro di Crilin e Tenshinshan, affiancati da una legione di eroi e villains provenienti sia dal manga originale che dalle innumerevoli serie animate nate dalle pagine del maestro scomparso prematuramente.
Il fumetto di Toriyama, pubblicato nel 1984 e destinato a rivoluzionare il mondo dei baloons in patria e anche oltre oceano, racconta la storia di un bambino spensierato e un po’ ingenuo, Goku, dotato di coda e un bastone allungabile con il quale affrontare i cattivi: cavalcando una nuvola con i capelli al vento e il sorriso perennemente sulle labbra, Son Goku altri non è che la versione moderna e “fumettosa” di un iconico personaggio mitologico protagonista di un poema orientale. Il suo obiettivo è ritrovare sette sfere magiche dislocate in luoghi segreti, con le quali poter evocare Shenron il drago, creatura onnipotente in grado di esaudire un desiderio. Con il tempo, manga e anime si evolveranno in una direzione ben specifica, costellata di scontri e duelli su scala sempre più grande fino a coinvolgere interi universi: termini come Super Saiyan e Tenkaichi, il nome del torneo che vedrà scendere in campo esseri quasi invincibili come il famigerato Cell, diventeranno imprescindibili per i fan.
È così che il mito vide la luce.
Dragon Ball Sparking: Zero! è un capolavoro annunciato e sono convinto che l’hype intorno a lui sia giustificato: le storiche meccaniche di gameplay della saga non sono state rivoltate come un calzino, bensì mantenute e aggiornate con nuove modalità con le quali innalzare il livello di sfida.
Il realismo, se di realismo si può parlare considerando l’ambientazione e il mondo narrativo di provenienza, si attesta su livelli eccelsi soprattutto per quanto riguarda le conseguenze delle nostre azioni durante gli scontri: le arene reagiscono alla distruzione di massa messa in scena dai contendenti e sembra che ci sia la possibilità di cambiare scenari di gioco, spaccando interi canyon o devastando il terreno per sprofondare dentro caverne sotterranee nascoste, il tutto in totale libertà!
Il set di mosse disponibili per ogni personaggio (ne sono previsti 132 in totale) è molto variegato e non si contano le trasformazioni possibili, se useremo i Saiyan e gli dei presenti nel pantheon creato dalla mente di Toriyama: in Tenkaichi costumi alternativi e mosse finali epiche avevano fissato nuovi standard elevatissimi nel campo della customizzazione e la risoluzione di scontri in modo spettacolare, quindi in Sparking: Zero! secondo gli sviluppatori era necessario alzare l’asticella, ovvio.
A giudicare dagli screenshot e gli ultimi trailer diffusi, sembra che la Kamehameha sferrata da Bandai sia destinata a colpirci in pieno petto, lì dove risiede la passione per Goku e lo stratificato, emozionante ed epico universo di Dragon Ball.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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