di Simon Larocca
12/08/2024
Quella delle realtà alternative è una forma di narrazione molto più stratificata di come si pensa oggigiorno: l’industria del fumetto e molti videogiochi odierni hanno spesso appiattito il valore di un tale espediente, trasformando la possibilità di esplorare nuove strade in un mero tentativo di rimettere in pista personaggi morti, magari anche gloriosamente, ed eventi cruciali.
Quando S.T.A.L.K.E.R. vide la luce nel 2007, fu chiaro fin da subito che si trattasse di un titolo ucronico ben studiato, nel quale eventi realmente accaduti a livello storico prendono una direzione differente da quel momento in poi, rimescolando le carte e mostrandoci cosa succederebbe se.
Cosa succederebbe se il disastro di Chernobyl accaduto nel lontano 1986, avvenisse di nuovo in modo simile in un’ipotetica linea temporale alternativa futura?
Con queste premesse potenti ed estremamente interessanti, S.T.A.L.K.E.R 2: Heart of Chornobyl si prepara ad approdare sugli schermi dei possessori di Xbox con tutta la grancassa di aspettative che segue la prossima uscita di un titolo del genere. Al momento sembra che l’uscita sia stata programmata per settembre 2024, a meno di ulteriori ritardi che sinceramente non ci auguriamo.
Preceduto da tre capitoli seminali e che si intrecciano tra loro definendo un’unica storia vissuta da altrettanti protagonisti differenti, questo seguito è stato lungamente atteso da tutti coloro che apprezzarono l’idea di calare la tragedia, forse più tristemente famosa nella seconda metà del secolo scorso, in un contesto che, attraverso il media videogioco, la mostrasse in tutta la sua gravità.
Cosa sarebbe accaduto se l’incidente del Reattore 4 non solo non fosse stato contenuto (seppur con colpevole ritardo e inadempienze di cui non si parlerà in questa sede logicamente), ma fosse diventato l’epicentro di un microcosmo con le proprie leggi, feroci e spietate? Una “Zona” dove è possibile provare ad accedere ed entrare, ma dalla quale fuggire, interi oppure no, è quasi impossibile?
Personalmente rivolgo il mio sguardo colmo d’interesse verso la deriva horror che è stata promessa ai giocatori di lungo corso come me che, non lo nascondo, avevano apprezzato davvero molto le sezioni al cardiopalma dei primi titoli, alternando fasi sparatutto intense a momenti in cui l’esplorazione nei recessi più bui e inquietanti della Zona facevano venire letteralmente il batticuore.
Pur enfatizzando l’aspetto da sparatutto in prima persona, S.T.A.L.K.E.R. 2 esattamente come i capitoli che lo hanno preceduto mescolerà elementi tipici dei giochi di ruolo come quest secondarie sbloccabili che deraglieranno dalla storia principale e una gestione delle risorse mirata, dettata dal buon senso dello Stalker che andremo a interpretare entrando nella pericolosissima Zona.
Il pensiero corre subito verso un altro titolo monumentale che con le ambientazioni post-nucleari, e le aree popolate da bestie mutate e creature mortali ci è sempre andato a nozze: parlo ovviamente di Fallout, saga che idealmente prende a braccetto l’opera della casa di sviluppo ucraina. Sì, perché al timone di questo progetto ci sono ancora loro, i ragazzi della software house ucraina GSC Game World.
Insomma, di carne al fuoco con S.T.A.L.K.E.R 2: Heart of Chornobyl ce n’è davvero tanta e ci si augura che le aspettative, alzate a dismisura negli ultimi mesi, possano essere confermate restituendoci un nuovo, grandioso capitolo della saga.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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