di Simon Larocca
11/10/2023
Il Retrogame, parola diventata ormai di uso corrente e non solo nel settore di riferimento, è il neologismo che indica il videogioco nella sua forma più pura e semplice, collocandosi convenzionalmente più o meno tra la fine degli anni Settanta e la seconda metà degli anni Novanta.
Fondamentalmente, con questo termine viene indicato generalmente il videogioco appartenente all'infanzia di appassionati e collezionisti, a seconda delle fasce d'età prese in considerazione, ovviamente variabili.
Le caratteristiche insite nel Retrogame costituiscono di fatto anche i fattori per cui le valutazioni odierne stanno crescendo di valore, economico in primis, ma anche affettivo.
Come dicevamo in precedenza, l'effetto nostalgia subentra immediatamente quando si parla di videogiochi, offrendo la possibilità di tornare indietro nel tempo e riportare oggi le medesime sensazioni e ricordi di quegli anni nel momento in cui il collezionista si ritrova tra le mani quel prodotto, quel manuale di istruzioni e quella custodia esattamente come se li ricordava.
Nel mercato del retrogaming, in continua evoluzione e determinato da fluttuazioni costanti, acquistare e possedere titoli che sono stati prodotto in quantità limitata, poi, diventa imprescindibile: questo grazie a un valore di mercato destinato a crescere e che li farà diventare oggetti da collezione unici.
Il collezionista lungimirante inoltre, dato da non sottovalutare, investe sul retrogame, andando alla ricerca di titoli rari e dal valore crescente con il passare del tempo: questo vale sia per i titoli più vecchi ma anche quelli che hanno reso famose le console più recenti.
Un esempio su tutti può essere Rule of Rose, titolo horror uscito nel 2006 che fece scandalo per le tematiche contenute al suo interno e che suscitarono polemiche a non finire: tematiche che ne vietarono la vendita in molti stati e resero il gioco difficilmente reperibile, anche qui da noi in Italia, facendogli raggiungere quotazioni importanti, per quella generazione di videogiochi.
L'aspetto più importante di tutti, però, e che sta contribuendo a un sensibile aumento di valore dei titoli retro è di certo la crescita esponenziale dei collezionisti in tutto il mondo.
Le community di addetti ai lavori sono in crescita e così domanda e offerta, dal punto di vista prettamente economico, seguono di pari passo questo trend.
La voglia di tornare con prepotenza a giocare con Pac-Man, Super Mario Bros e Zelda nelle loro prime incarnazioni è il sintomo di una rinascita emotiva e sociale.
Questa voglia si accompagna all'esigenza di tornare a condividere le proprie esperienze di gioco, ma soprattutto avere un luogo dove poter scambiare, acquistare e vendere i videogiochi che tanto amiamo, un posto creato apposta per coloro che collezionano da sempre e necessitano di un punto di riferimento sicuro e allo stesso tempo pregno di passione: The Games Market, piattaforma digitale in evoluzione, rappresenta la risposta a questa ricerca, il punto dove collezionisti possono condividere il senso di appartenenza a questa passione e cercare (ma soprattutto trovare) il gioco della propria infanzia tanto amato e acquistarlo da altri appassionati esattamente come loro.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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