di Simon Larocca
27/03/2024
La rivoluzione che apportò Destiny nel panorama variegato e anche un po’ inflazionato degli sparatutto multiplayer ebbe una forte risonanza nelle comunità videoludiche, quelle composte dai gamers ma anche e soprattutto tra le fila degli sviluppatori di videogiochi: molti sono i titoli usciti in seguito che devono molto, anzi moltissimo al gioiello di Bungie e su questo penso siamo tutti d’accordo.
Destiny 2: The Final Shape, contenuto finale appartenente alla saga della Luce e dell’Oscurità, è previsto anche per PlayStation 5 in data 4 giugno 2024 e costituisce, nella sfera dei DLC che ormai da anni spopolano come contenuto irrinunciabile per ogni titolo di un certo spessore, una pietra miliare che verrà ricordata a lungo.
La storia di Destiny 2 non è recentissima, se parliamo in termini di temporalità basata sulle uscite videoludiche: il 2017 in base a tali parametri è preistoria o poco ci manca. Premessa doverosa per far capire come The Final Shape, l’ottavo capitolo interno del gioco che chiuderà di fatto la saga iniziata sette anni fa, sia molto atteso da tutti, e non solo perché tutti i nodi verranno al pettine come si suol dire.
Sparatutto in prima persona sui generis, Destiny 2 è soprattutto un gioco multiplayer quindi al di là della quest principale che ci vedrà all’inseguimento del villain finale troveremo nuove mappe nelle quali cimentarsi con amici e sconosciuti all’interno di arene dettagliate e frenetiche. Se diciamo Bungie sottintendiamo Halo, non può essere altrimenti, e gli echi del più grande FPS mai uscito negli ultimi ventiquattro anni (lo so io e lo sapete voi) si fanno sentire in Destiny da sempre: le lezioni migliori sono quelle che si tramandano di gioco in gioco e il titolo in questione, per fortuna, non fa eccezione.
Ma ci sarà ancora il Deathmatch? Considerando che è da sempre la modalità più apprezzata dai giocatori, vecchi e nuovi, la risposta non può che essere una sola: sì e assolutamente sì! Sembra che l’integrazione di nuove armi e scenari possa ampliare ancora di più il parco arene disponibili per tutti coloro che vorranno fraggarsi (si dice ancora vero?) senza arte né parte.
È stata annunciata la presenza di un nuovo mondo liberamente esplorabile, dal nome suggestivo “Il Cuore Pallido” se vogliamo tradurlo in maniera quasi letterale, nel quale ci avventureremo alla scoperta degli ultimi, fondamentali segreti necessari per svelare il mistero. Si preannuncia molto affascinante in quanto, come dicono gli sviluppatori, “riverbereranno le gesta del passato” e quindi non possiamo che avere l’acquolina in bocca per le citazioni delle avventure precedenti che, ci scommetto i miei gil di finalfantasyana memoria, saranno disseminate in tutte le nuove aree di gioco.
Armi e armature implementate in the Final Shape, poi, faranno di sicuro la differenza e la curiosità, dicesi hype, sale a mille.
The Final Shape non sarà comunque l’ultimo gioco dedicato alla saga, perché sono già previsti ulteriori episodi che daranno inizio a nuove trame e quindi il destino di Destiny, scusate il gioco di parole, non solo non è nebuloso ma si prospetta roseo e colmo di possibilità.
Il capitolo finale che vi porterà a forgiare nuovi destini sta per arrivare: siete pronti?
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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