di Simon Larocca
02/04/2024
La più antica e potente emozione umana è la Paura, e la paura più antica e potente è la paura dell'Ignoto.
Il solitario di Providence, ossia Howard Philips Lovecraft, la sapeva lunga al riguardo e siamo sicuri che anche quelli di The Chinese Room abbiano tratto ispirazione dalle sue parole quando hanno iniziato a lavorare a Still wakes the deep, il loro nuovo titolo horror in arrivo anche su Xbox in data 18 giugno 2024.
Il taglio narrativo che la casa di sviluppo inglese imprime alle sue opere è cosa nota, basti pensare a Dear Esther che considero un piccolo gioiello di storytelling, o il terrificante Amnesia: a machine for pigs in grado di farvi saltare dalla sedia come un gatto a cui tirano la tao.
Trattasi quindi di un survival horror in prima persona, prospettiva che garantisce una totale immedesimazione da parte dei videogiocatori, tuttavia lo sviluppo di un gioco che adotta tale approccio deve essere studiato nei minimi dettagli, altrimenti il gameplay verrà rovinato da un'esperienza di gioco confusionaria.
The Chinese Room non ha mai sparato a salve in tal senso per fortuna, i loro titoli hanno fondamenta solide e la gestione della telecamera è sempre stata ottimale.
Impersoneremo un normale operaio di nome Caz, uno dei tanti in servizio all'interno di una piattaforma petrolifera in mare aperto.
Questo è il primo dei tanti aspetti interessanti del gioco: non una città nebbiosa da visitare con passo guardingo, e nemmeno una stazione di polizia assediata da mostri mutanti e nemesi armate di lanciamissili, bensì una struttura isolata in mezzo al mare, dove la vita di bordo scorre monotona e grigia, scandita dai passi dell'equipaggio che rimbombano tra le strette pareti dei corridoi e il ritmico clangore degli attrezzi all'opera durante le riparazioni di routine.
Siamo nel 1975, scordiamoci cellulari, navigazione internet e satelliti: siamo e resteremo sulla piattaforma fino alla fine del nostro periodo di lavoro, o forse dovremmo dire resteremmo, se non fosse che un misterioso incidente manderà tutto in malora e dovremo fare di tutto per salvarci da qualcosa che infesterà l'impianto alla ricerca di vittime sacrificali.
Alla ricerca di noi.
Al di là della trama decisamente claustrofobica, tra paratie e intercapedini nelle quali infilarsi e aree subacquee che promettono situazioni al cardiopalma nei gelidi mari che ci abbracceranno senza gentilezza, i trailer diffusi raccontano di una storia piuttosto matura, nella quale il nostro alter ego farà di tutto per sopravvivere non solo per se stesso, ma anche per tornare da sua figlia, scudo psicologico dietro il quale si riparerà per superare terrori indicibili, provenienti da quel profondo a cui rimanda il titolo, dichiarato omaggio ai Grandi Antichi di Lovecraft e in particolare il più Deep di tutte le sue creature, il famigerato Cthulhu
Come in Alien Isolation e molti altri giochi survival dove l'eroe non è un marine addestrato e armato fino ai denti, dovremo vagare per la piattaforma nascondendoci, cercando indizi su cosa stia avvenendo ed evitando atti eroici improbabili che condurrebbero solamente a un epilogo truce, fatto di morte e sangue sul pavimento metallico.
Il gioco direziona l'esperienza dei giocatori verso una più riflessiva esplorazione, immergendoci in un'atmosfera cupa e angosciante, dove ogni ombra potrebbe celare orrori e pericoli.
L'equipaggio di PNG promette una grandiosa intelligenza artificiale alle loro spalle, capace di rendere vivi e favolosamente umani tutti coloro che incontreremo durante la nostra odissea.
Ma non bisogna cadere nell'errore di ritenere Still wakes the deep un gioco dalle meccaniche lente: come insegna Amnesia, il crescendo e la tensione che ci travolgeranno farà rimpiangere al nostro Caz il giorno in cui ha firmato il contratto di lavoro.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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